‘Gallipoli ha bisogno di ben altra pubblicità’. Barba invita Errico a non tentare di fare il bis

Non è tardata ad arrivare il commento del Senatore Vincenzo Barba, nelle vesti di coordinatore cittadino di ‘Oltre con Fitto’, alla notizia degli avvisi di garanzia al sindaco ed agli assessori di Gallipoli. Nessuna possibilità di continuità per il primo cittadino dimissionario.

La notizia aveva fatto grande rumore nella mattinata di oggi: il sindaco della Città Bella e quattro assessori della sua giunta avevano ricevuto un avviso di garanzia, a seguito della conclusione delle indagini, per il reato di abuso d’ufficio.

L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone e partita da un esposto presentato in Procura dall'Associazione "Gallipoli 2012" è arrivata a toccare i piani alti di Palazzo Balsamo: il sindaco dimissionario Francesco Errico; la vice sindaca con delega al Bilancio, Antonella Greco; il responsabile dei Lavori Pubblici, Felice Stasi; l’Assessore al Commercio Antonio Piteo ed il responsabile alle Politiche Sociali e allo Sport Giovanni Fiore.

Certo un avviso di garanzia, va ricordato, è un provvedimento a tutela dell’indagato e non certamente un giudizio di colpevolezza; ma il clima elettorale in cui si trova il territorio e soprattutto la crisi amministrativa cittadina hanno fatto il resto. Eh sì, perché Francesco Errico risulta ancora essere sindaco dimissionario, appiedato dalla sua maggioranza ed in attesa di rilanciare la squadra con un nuovo programma ed una nuova giunta per dare vita all’Errico-bis.

Di più, a quanto dicono i bene informati, il primo cittadino avrebbe chiesto la disponibilità delle segreterie provinciali del partito di Raffaele Fitto (Oltre) e del Pd per dare vita ad un esecutivo bipartisan.
Come andrà a finire non è dato saperlo, fatto sta che Vincenzo Barba, coordinatore cittadino proprio del partito di Oltre, prende subito le distanze da qualsiasi ipotesi di accordo con Errico e chiede al primo cittadino di fare un passo indietro: “Le condizioni per un Errico bis non c’erano prima e a maggior ragione non ci sono ora; né con l’avallo delle segreterie provinciali dei partiti né senza. Segua un consiglio, allora, l’ex sindaco da parte di chi ha un po’ di esperienza in più: “chiuda l’osteria, prenda i tarallucci e il vino, cambi location e vada via.”

Barba non sembra immaginare la continuazione dell’esecutivo Errico, difficile insomma che si possa approdare alla Grosse Koalition, malgrado l’offerta che qualche consigliere in quota ex Pdl-Forza Italia (ora Oltre) avrebbe ricevuto per entrare in giunta a seguito di un patto di ferro, blindato a livello provinciale.

Il senatore, che sembra pesantemente rientrato in scena anche per questioni collegate al calcio e allo sport in generale, non ha l’ombra del minimo dubbio: “Quanto abbiamo appreso oggi dagli organi di stampa non fa dormire sonni tranquilli: un’intera giunta comunale (il sindaco Francesco Errico ed i suoi assessori, a cominciare dalla vice-sindaca Antonella Greco) ha ricevuto degli avvisi di garanzia anche per il reato di abuso di ufficio. Ciò però non significa sottovalutare la grande preoccupazione che ci anima come cittadini, poiché le notizie circostanziate che trapelano gettano un fascio di luce negativa sull’intera città (che avrebbe bisogno di ben altra pubblicità rispetto a quella che la Giunta Errico le sta regalando in queste settimane) e ne deturpano l’immagine.”

Quindi l’invito finale a Errico di accettare l’idea della fine del suo mandato e di desistere dal proseguire perché le condizioni non ci sono più: “Ovvio a questo punto che la malsana idea di Errico di accanirsi sulle sorti di una amministrazione che nata male sta finendo peggio, rischia di apparire soltanto come una smodata e incontrollabile  voglia di poltrona che mal si concilia con la necessita di trasparenza che occorre in questa fase affinché si faccia chiarezza sui reati che sono addebitati al governo di città. Invitiamo quindi il sindaco, o ex ormai, a smetterla di intestardirsi in questa cocciuta iniziativa di voler bissare il suo mandato; si faccia da parte insieme alla sua squadra e lasci che tutto possa apparire più chiaro. Evitiamo questa guerra di potere finalizzata solo a scaldare la sedia di primo cittadino, cosa che comporta conseguenza nefaste per tutta la città.”



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