Rifiuti sulla tangenziale di Maglie, la denuncia di un professore: ‘Come lo spiego ai miei figli?’

Andrea Cataldo, professore presso la facoltà di ingegneria dell’Unisalento, denuncia l’incresciosa situazione tra le piazzole di sosta lungo la tangenziale di Maglie: ‘Come faccio a spiegare ai miei piccoli figli perchè ci sia della spazzatura per strada?’, si chiede Cataldo.

Solo pochi giorni fa Leccenews24.it aveva riportato agli onori della cronaca la questione della vera e propria discarica a cielo aperto alle porte di Lecce, in via Vecchia Cavallino, dove da anni, ormai, i cittadini convivono con il degrado più totale, accerchiati da rifiuti di ogni tipo, persino amianto. Da quel giorno agli indirizzi della nostra redazione giungono segnalazioni di casi simili da altre zone della città e dalla provincia.

Oggi vi proponiamo la denuncia di un docente universitario, Andrea Cataldo, il quale, oltre ad insegnare Misure Elettroniche e per la Telecomuncazione presso la facoltà di ingegneria dell’Università del Salento, è anche padre di due figli, e che ci inoltre le foto che potete vedere in allegato all’articolo. Il cittadino ci racconta come da diversi anni lungo la frequentatissima tangenziale di Maglie che raccorda la strada Collepasso-Maglie alla Super Strada per il capoluogo, si assiste sistematicamente a scene difficili da comprendere nel 2015. ‘Non mi voglio soffermare sui soliti sterili luoghi comuni – scrive il professore Andrea Cataldo – circa l'inciviltà delle persone, il relativo livello di ignoranza, l'assenza di controlli, l'indifferenza delle istituzioni ed il degrado più assoluto. Chiedo piuttosto aiuto su come possa spiegare questa incresciosa situazione con una spiegazione plausibile da fornire ai miei figli, di 8 e 5 anni, i quali mi chiedono ripetutamente il motivo per cui i rifiuti invadono le piazzole di sosta delle strade’.

Un appello decisamente inconsueto, ma dall’elevato senso civico, quello che arriva da parte di un padre che non riesce a spiegare ai suoi figli i paradossi dei nostri tempi e del nostro ‘bel Salento’. ‘Io non so davvero cosa rispondere – conclude la denuncia del professore – e posso soltanto provare, per il futuro, a percorrere un'altra strada, sperando di non dover farli assistere a scene come quelle’.



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