A Gallipoli i trattori di Coldiretti in marcia per l’emergenza Xylella

Nella ‘Perla dello Ionio’ i mezzi agricoli di Coldiretti marciano fino ad Alezio per chiedere misure per ridurre l’emergenza Xylella: ‘gli olivicoltori salentini chiedono maggiore tutela per continuare ad essere tra le eccellenze nazionali di produzione di olio.

Gallipoli è abituata a tutto, a qualsivoglia tipo di rumore, ma certamente quello ascoltato stamattina dagli abitanti era tra i più insoliti. Si è svegliata tra il forte rombo dei trattori in marcia, infatti, la città ionica, i quali hanno sfilato in segno di protesta.

I mezzi agricoli, infatti, hanno avanzato per tutto il lungomare della ‘Perla della Ionio’, in un corteo organizzato dalla Coldiretti di Lecce per far sentire la voce di un intero territorio riguardo l’emergenza Xylella.

Una sfilata tra i turisti che in questi mesi popolano la città, per poi giungere ad Alezio nella contrada Mezzi. Qui i manifestanti hanno esposto le proprie ragioni.

Il sentimento comune che lega i coltivatori intervenuti era solo uno: continuare ad essere tra le eccellenze della produzione dell’olio a livello nazionale.

Per continuare a farlo, però, c’è un fastidiosissimo batterio, quello della Xylelella, che sta gettando nel panico l’intero Salento, minacciando ogni giorno nuovi abbattimenti di alberi d’ulivo secolari.

‘Questa mattina abbiamo portato al mondo agricolo le rassicurazioni del Governatore Emiliano – ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – il quale ha garantito che sta seguendo con la massima attenzione la vicenda in prima persona.

‘Ritengo – prosegue – che la UE debba mettere in campo anche provvedimenti che possano essere di supporto ad un territorio che risulta gravemente ferito e dove aziende olivicole, frantoi privati e cooperativi, vivaisti vivono il dramma di non poter più` operare, in alcune aree da più di 3 anni’.

‘E’ inutile negarlo – ha spiegato il Presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno – nel giorno di San Lorenzo gli olivicoltori salentini esprimono il desiderio di restare tali. Chiediamo che si metta un freno agli accanimenti terapeutici e che si consenta a noi olivicoltori del sud Salento di vivere la nostra condizioni di dolore e preoccupazione per questa malattia che pare inarrestabile con dignità’, conclude.

Quale la proposta quindi? Rendere l’oliveto di Alezio campo sperimentale, mettendo fine agli accanimenti terapeutici che gli alberi devo soffrire.

‘Un’area dove si possa realizzare un’infrastruttura che sia nodo di una rete di relazioni tra ricerca scientifica e aziende agricole, tra ipotesi scientifiche e trasferimenti di conoscenze, tra formazione degli operatori e informazione dei cittadini’, chiude il comunicato di Coldiretti.



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