A Lecce si respira aria di buona qualità. Lo rivela l’applicazione “MonIQA”

MonIQA” è l’app che consente di conoscere la qualità dell’aria che si respira in una città. A distanza di qualche mese, dal sistema interattivo è stato estrapolato un report che ha interessato tutto il Paese.

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Realizzato dal dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e dal Laboratorio Nazionale Smart Cities del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini), il sistema cattura i dati emessi separatamente dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (Arpa) e li unisce nella mappa.

È online già da febbraio “MonIQA” l’app che consente all’utente di conoscere la qualità dell’aria che respira in una determinata città e ora, a distanza di qualche mese, dal sistema interattivo è stato estrapolato un report che ha interessato tutto il Paese.

Nel monitoraggio dell’indice della qualità dell’aria – in funzione in tutte le regioni, ad esclusione di Sicilia, Sardegna, Campania –  si utilizzano i dati che giornalmente vengono forniti delle agenzie regionali per la protezione ambientale, che vengono  successivamente tradotti in un unico indice istantaneo al quale si associano 5 classi di giudizio, da buono a pessimo, caratterizzate da un colore diverso.

Nella mappa intuitiva sono dunque assegnati cinque colori corrispondenti a cinque gradazioni diverse di qualità dell’aria – buona, discreta, mediocre, scadente e pessima – nelle quali si tiene conto della concentrazione delle sostanze come particolato atmosferico, biossido di azoto, monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene.

Ma in Puglia, è più precisamente a Lecce, com’è la situazione?

Nel tacco d’Italia le condizioni dell’aria non dovrebbero preoccupare chi la respira. Dal report, infatti, “scopriamo” che a Lecce, Maglie, Galatina, Arnesano e Surbo i cittadini respirano una buona aria; ciò significa che l’inquinante peggiore ha concentrazioni inferiori alla metà del relativo valore limite.
Non sono stati quindi registrati superamenti dei relativi indicatori di legge per nessuno degli inquinanti e non vi sono criticità legate alla qualità dell’aria per la stazione considerata.

Un dato positivo quello evidenziato da “MonIQA” per un territorio che riesce a far fronte ai veleni provenienti da Taranto e da Cerano.

a cura di Mattia Antonio Chetta 



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