La questione del servizio recapito di Poste italiane è da tempo al centro delle lamentele di molti cittadini, a causa – in alcuni periodi dell’anno – di rallentamenti nella consegna di missive, bollette e quant’altro.
Così come viene raccontato dal sindacato Uil Poste, il 24 febbraio scorso è stato sottoscritto un accordo nazionale fra Poste Italiane e le OO.SS., accordo che però UILPoste ha preferito non firmare. Oggetto dell’incontro l’avanzamento della riorganizzazione del Servizio di Recapito.
Secondo Uil l’ accordo è stato sottoscritto frettolosamente, nonostante ci fossero 12 giorni per discuterne e nel quale l’Azienda ha riproposto il Recapito a Giorni Alterni. La provincia di Lecce insieme alla provincia di Brindisi vedono anticipato il progetto riorganizzativo al prossimo agosto 2016, mentre le altre province pugliesi vedranno lo start-up di tale progetto nel 2017.
Nell’accordo nazionale, non sottoscritto da Uil Poste, “ci sono solo vaghi progetti di rilancio del servizio, solo buone intenzioni di sostituzione di mezzi e strumenti e nulla viene definito in materia di sicurezza” denuncia il segretario territoriale Oreste Amante che spiega “dalle tabelle allegate all’accordo si evince in maniera allarmante che nella nostra provincia già da quest’estate su un totale di 335 zone di recapito ne verranno soppresse 83 con un esubero di 91 addetti e, in tutta Lecce e provincia, si partirà con il Recapito a Giorni Alterni già dal mese di Agosto”.
In soldoni, ad ogni portalettere vengono assegnate due zone di recapito e nel corso di due settimane la corrispondenza verrebbe consegnata solo in cinque giorni: la prima settimana lunedì, mercoledì e venerdì, nella settimana successiva martedì e giovedì. Con buona pace degli utenti, soprattutto abitanti nei piccoli comuni dove i tagli hanno già interessato tanti uffici postali.
Uil Poste sottolinea che “Poste Italiane, la più grande rete di servizi nazionale, deve costituire il volano del rilancio del paese e deve avere il compito di includere e non escludere pezzi di popolazione; non può guardare sempre più alla redditività dei servizi e sempre meno ai bisogni dei cittadini”.
“L’azienda abbia più coraggio manageriale e dimostri più rispetto dei cittadini e dei dipendenti” tuona in una nota Oreste Amante invitando Poste italiane “a smetterla di far passare riorganizzazioni aziendali a vantaggio sempre dei soliti noti e sulla pelle delle fasce più deboli della popolazione e di tanti lavoratori e lavoratrici del settore che quotidianamente restano gli unici attori protagonisti che quotidianamente contribuiscono con l’impegno e professionalità alla vera trasformazione di Poste Italiane”.