Accordo nuovo ‘Fazzi’, a settembre riprendono i lavori: la consegna della struttura nel 2016

Il Nuovo ‘Vito Fazzi’ verrà consegnato il 30 novembre 2016. Sarebbe un impegno del Consorzio Costruzioni, che rinuncerebbe a circa 9 milioni di pretese (dovute a lungaggini varie e burocrazia eccessivamente a rilento).

Alla fine si farà, questo è sicuro. E ciò nonostante le “riserve” del Consorzio, elencate peraltro dal direttore della Asl Giovanni Gorgoni nell’incontro del 7 agosto scorso. Pretese che l’avrebbero orientato alla concessione di un anno di proroga alla consegna del “Nuovo Fazzi”. Data di consegna? Entro il 30 Novembre 2016, stimano le parti. C’è di più. A fortificarne la soluzione arriva il gesto di buona volontà da parte dell’impresa. Se infatti verrà concessa la proroga, e le parti troveranno l’accordo, il Consorzio è disposto a mitigare le pretese (derivate, pare, a una serie di “leggerezze” e di lungaggini commesse in fase di avvio dell’appalto): dai 12 milioni di euro si potrebbe scendere a circa 3 milioni. Dovuti ad alcuni “peccati originali”, segno di fretta e inosservanza rigorosa delle regole. Questa la novità segnalataci dall’Associazione “Salute Salento”, secondo cui il direttore Gorgoni intende chiudere la partita.

Perché a questo punto converrebbe una transazione «onorevole», che includerebbe il corposo abbattimento dei 12 milioni di euro? I conti sono presto fatti. La penale massima applicabile al Consorzio è pari al 10 per cento dell’importo dell’opera aggiudicata. Nel caso della nuova struttura del “Fazzi”, parliamo di circa 6 milioni di euro. Per contro il Consorzio ha fatto quantificare dall’ingegnere Lucio Leonardi, uno dei massimi esperti del settore, l’ammontare delle “inadempienze” della stazione appaltante: circa 12 milioni di euro.

L’ingegnere del Consorzio ha messo in fila una serie di situazioni “subite” dall’impresa e determinate dalla discrezionalità della committente. In discussione, per esempio, i lunghi tempi trascorsi nei cassetti dalle pratiche autorizzatorie (al Genio civile, per i calcoli statici…) e le lungaggini per la firma dei Sal, lo stato di avanzamento lavori. Numerose situazioni che il Consorzio ha puntigliosamente raccolto, sottolineando che, nonostante tutto, si è sempre continuato a lavorare per non bloccare i lavori. Davanti al giudice del Tar approderebbe anche l’aumento di spessore della piattaforma in cemento (da 90 a 140 centimetri), effettuato senza la relativa perizia di variante, costato circa 400mila euro. Un’omissione grave che in altri contesti avrebbe bloccato i lavori. Peraltro, in uno dei giorni più caldi dell'estate, a ridosso del cantiere ci fu anche una protesta simbolica da parte dei sindacati edili salentini

Nel frattempo il direttore Gorgoni avrebbe chiesto tempo. Sia per capire come regolarizzare le riserve eccepite dall’impresa, sia per nominare i tre membri della commissione che queste riserve dovrà riconoscere in contraddittorio. In ogni caso, spira un vento favorevole alla ripresa dei lavori. Anche perché il neo presidente della Ccc, Vincenzo Onorato, presente all’incontro del 7 agosto, avrebbe garantito che comunque la volontà dell’impresa è di chiudere i conflitti e di completare l’opera.Nei giorni scorsi, inoltre, l'Asl ha liquidato al Consorzio il 3° Sal, ovvero circa 2 milioni e 800mila euro. Se l’accordo andrà in porto da settembre la nuova struttura sarà un’alveare. Proprio come le api, lavoreranno contemporaneamente elettricisti, impiantisti, serramentisti, idraulici, informatici. Per realizzare i collegamenti con le altre strutture e per costruire l’Elipista, invece, c’è ancora tempo e ci sono le risorse. Si dovrà fare una perizia di variante.



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