Addio a Cosimino Stella, il re della cupeta salentina che ha incantato con la sua maestria

Il re della cupeta artigianale, Cosimo Stella, è scomparso improvvisamente questa notte, intorno alle 2.00. Lascia un vuoto enorme in tutto il Salento che ha imparato a conoscerlo nelle tante sagre e feste patronali.

Impossibile non aver assaggiato mai uno dei suoi dolci tipici, come è impossibile non averlo incontrato, almeno una volta, in una delle tantissime feste patronali che animano il Salento, d’estate come d’inverno. Lui era sempre lì, a lavorare artigianalmente la croccante cupeta, utilizzando mandorle, zucchero e una grande spatola di metallo. I suoi movimenti hanno incantato i turisti, ammutoliti di fronte alla sua maestria, i suoi prodotti hanno stregato i salentini e conquistato il palato degli stranieri. Da oggi, Cosimo Stella, il re della cupeta artigianale non c’è più. Se n’è andato in silenzio lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dell'arte dolciaria salentina che ora piange per la sua scomparsa improvvisa, insieme alla comunità di Martano che si è stretta attorno alla famiglia non appena la notizia ha iniziato a fare il giro della cittadina.
  
La sua azienda, fondata verso la fine del 1800 da Vincenzo Stella, è conosciuta anche fuori dai confini locali, proprio per la bontà e l’alta qualità dei suoi prodotti. Una maestria tramandata da padre in figlio, per generazioni, fino a Cosimo che ha continuato a preparare dolciumi seguendo le antiche ricette e utilizzando materie prime accuratamente selezionate.  Sarà questo, forse, il segreto del successo.
  
Non era mancato nemmeno alla Festa di oggnissanti di Carpignano Salentino come ricorda il primo cittadino di Martano, Fabio Tarantino:  «Stamattina all'alba ho appreso la notizia triste e dolorosa della prematura dipartita di Cosimino Stella. L'ultima volta ci siamo incontrati alla Fiera di Ognissanti a Carpignano con il suo camioncino pieno di dolciumi. Martano si riconosce ed è legata ad una scritta "Dolciumi Stella Martano". Ciao Cosimino ambasciatore di grande tradizione e bontà martanese».



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