Il sindacato Fsi-Usae ha lanciato un grido d’allarme sulla presenza di legionella all’interno di alcune strutture dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, nella fattispecie nei reparti di Malattie Infettive e Psichiatria. In seguito a una nota interna del 22 agosto 2024, che ha comunicato il divieto di utilizzare l’acqua calda sanitaria in alcune unità a causa della contaminazione batterica, il sindacato ha deciso di rendere pubblica la questione, sottolineando i rischi per la salute dei pazienti e del personale sanitario.
La Legionella è un batterio che può provocare la legionellosi, una grave infezione polmonare, soprattutto in soggetti immunocompromessi. La sua proliferazione è favorita da condizioni ambientali particolari, come la presenza di biofilm nei sistemi idrici, e può causare sintomi come febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, insufficienza respiratoria.
La presenza di questo batterio in un ospedale, e in particolare in unità come quelle di malattie infettive e psichiatria, dove sono ricoverati pazienti particolarmente vulnerabili, rappresenta un rischio sanitario estremamente grave. Il sindacato Fsi-Usae sottolinea come questa situazione sia inaccettabile e chiede all’Azienda Sanitaria di Lecce di intervenire con urgenza per decontaminare gli ambienti e adottare tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione della Legionella.
“È fondamentale che l’azienda sanitaria metta in atto un piano di controllo rigoroso e trasparente per garantire la sicurezza di tutti”, dichiara Franco Perrone, Segretario Generale della Puglia e Coordinatore Provinciale di Lecce dell’ organizzazione sindacale. “Chiediamo una maggiore trasparenza sulle azioni intraprese e sui risultati ottenuti. I lavoratori e i pazienti hanno il diritto di sapere se sono al sicuro”.
Le richieste del sindacato
Il sindacato Fsi-Usae chiede all’azienda sanitaria di:
– effettuare analisi approfondite e regolari dell’acqua in tutte le strutture dell’ospedale, pubblicando i risultati in modo trasparente;
– mettere in atto un piano di manutenzione straordinaria degli impianti idrici, con particolare attenzione alla pulizia e alla disinfezione dei sistemi;
– fornire al personale sanitario dispositivi di protezione individuale adeguati e una formazione specifica sui rischi legati alla legionella;
– informare tempestivamente i pazienti e i loro familiari sulla situazione, garantendo loro il diritto di essere informati e di scegliere in piena autonomia;
– aprire un tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali per monitorare costantemente la situazione e valutare l’efficacia delle misure adottate.
Le conseguenze per la salute pubblica
La presenza di legionella in un ospedale può avere gravi conseguenze per la salute pubblica. Oltre ai rischi per i pazienti ricoverati, si può verificare la diffusione dell’infezione anche al di fuori dell’ospedale, con possibili epidemie.
La vicenda del Vito Fazzi di Lecce sottolinea l’importanza di garantire la massima sicurezza negli ambienti ospedalieri. È fondamentale che le aziende sanitarie investano nella prevenzione delle infezioni e adottino tutte le misure necessarie per proteggere la salute dei pazienti e dei lavoratori. Il sindacato Fsi-Usae continuerà a vigilare sulla situazione e a chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori e dei pazienti.
La precisazione della Asl di Lecce
“Occorre prima di tutto fare chiarezza sulle date e sull’iter di bonifica che, nel caso in questione, avviene nel rispetto delle linee guida e a tutela dei pazienti. I campionamenti per Legionella vengono effettuati periodicamente, nel caso di reparti con pazienti fragili, ogni 90 giorni, come da Linee guida. L’ultimo campionamento in Malattie Infettive è stato effettuato il 1 agosto 2024. I risultati sono stati inviati alla Direzione Medica del P.O. Fazzi la sera 20 agosto 2024, anche in ragione della chiusura per ferie del Laboratorio analisi di Roma che esegue le analisi (che può aver ritardato l’esito di non oltre 5 giorni).
Il 21 agosto per le vie brevi e il 22 per iscritto la Direzione Medica del Fazzi ha chiesto agli Uffici dell’Area Tecnica e alla Ditta incaricata “di procedere con estrema urgenza alla bonifica dell’impianto idrico dell’intera palazzina ed alla sostituzione di tutti i terminali con contaminazione ≥ 10.000 u.f.c., come da Linee guida vigenti”. Contestualmente è stato comunicato al Reparto Malattie Infettive il divieto dell’utilizzo dell’acqua calda sanitaria, raccomandando di utilizzare l’acqua in bottiglietta per il lavaggio dei denti e le salviettine umidificate per l’igiene personale.
Il 24 agosto alle ore 7 sono stati avviati i lavori di bonifica dell’impianto idrico e per domani, 26 agosto, è previsto l’intervento di disinfezione con iperclonazione per cui è stato disposto il blocco dei ricoveri. I pazienti ricoverati nel Reparto, sottoposti a tutte le analisi necessarie, non sono stati trasferiti e beneficiano di tutta l’assistenza e delle cure necessarie.
Dagli esami di laboratorio effettuati emerge che non c’è nessun cluster e che nessuno dei pazienti ricoverati nelle Malattie Infettive e nell’Spdc presenta sintomatologia da legionella. Gli esami verranno ripetuti tra 10 giorni.
Nessuna negligenza, né sottovalutazione, ma un iter regolare, nel rispetto di norme e della salute individuale e pubblica”.