Ancora proteste nel mondo della scuola: nuovo sit-in del ‘Blocco Studentesco’

Gli studenti del movimento ‘Blocco Studentesco’ si sono ritrovati questa mattina nei pressi del liceo De Giorgi a Lecce per un nuovo sit-in di protesta contro la Riforma sulla ‘Buona Scuola’. ‘La scuola deve tornare ad essere un luogo di formazione e non di burattini’, chiosano.

Non si placano le proteste nel mondo della scuola, nemmeno in provincia di Lecce. La riforma così detta della ‘Buona Scuola’ proprio non va giù al movimento ‘Blocco Studentesco’ che, dopo aver manifestato dei giorni scorsi presso l’istituto ‘Columella’, oggi è tornato a protestare in un altro liceo del capoluogo. Questa mattina, infatti, gli studenti si sono ritrovati per un sit-in appena fuori al liceo scientifico ‘De Giorgi’. ‘Continuiamo a diffondere la nostra posizione contro quella che è una normativa inaccettabile – dichiarano gli esponenti del movimento – questa riforma è una pagliacciata, un’offesa per la dignità del sistema scolastico svilito da ormai troppi anni e che, con quest’ultimo colpo, ha toccato il fondo. Il nostro intento è quello di sensibilizzare l’intero corpo studentesco affinchè tutti possano prendere coscienza di quello che sta succedendo e delle gravi conseguenze che seguiranno alle decisioni prese da chi sputa sul nostro futuro’.

La protesta, quindi, continua. Il ‘Blocco Studentesco’, infatti, dopo aver dato vita alla prima protesta nei pressi dell’istituto ‘Columella’ proprio ad inizio del nuovo anno scolastico, aveva dato vita ad un altro sit-in in alcuni istituti della provincia, tra cui l’istituto tecnico 'Vanoni’ di Nardò. ‘Saremo in tutte le scuole, a riprova del fatto che c’è ancora una gioventù che tiene al proprio futuro e lo difende. Non ci fanno paura i giochetti di chi, credendoci burattini, prova a muovere le fila per indirizzarci verso un baratro abbellito da false speranze. Pretendiamo che la scuola torni ad essere un luogo di formazione, con strutture fruibili da tutti, fucina di uomini colmi di sapere e principi’,  concludono gli studenti.



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