Ricorre oggi, venerdì 12 giugno 2020, il quinto anniversario della scomparsa del professor Gino Santoro, per molti anni Delegato del Rettore alla Disabilità e al quale nel 2017 è stato intitolato il Centro Integrazione Disabili dell’Università del Salento, che oggi ha sede nell’edificio 6 del complesso Studium2000 (in via di Valesio a Lecce).
Docente di Storia del teatro, era amico di Carmelo Bene ed Eugenio Barba, autore di saggi, di testi teatrali, regista, animatore culturale. Allievo dello studioso e critico teatrale Silvio d’Amico, ha affiancato al lavoro accademico un’intensa attività sul campo, conducendo con Rina Durante negli anni Settanta le prime ricerche sulla cultura e in particolare sulla musica popolare salentina.
«Usando una metafora che sarebbe piaciuta al professore, tra il 2003 e il 2015 – gli anni in cui Gino Santoro ha ricoperto il ruolo di Delegato – è stata fatta una ricca semina di cui ancora oggi raccogliamo i frutti», sottolinea la professoressa Flavia Lecciso, attuale Delegata alle Politiche di Inclusione, «Oggi il Centro è attivo più che mai per il supporto degli studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento, per la promozione di iniziative originali che vedono coinvolta tutta la comunità accademica, ed è in prima linea in progetti promossi in collaborazione con enti e associazioni attive sul territorio.
La nostra convinzione è che la valorizzazione della diversità significhi relazioni più ricche e più gratificanti per tutti e tutte, portando a una comunità migliore. Quest’anno non è stato possibile organizzare un evento commemorativo del professore, ma non vogliamo trascurare di ricordarne la figura».
Proprio continuando il lavoro cominciato da Santoro, il Centro, gestito dall’Ufficio Integrazione disabili, tra le numerose attività: partecipa stabilmente ai progetti di Servizio civile, che permettono ogni anno la collaborazione di volontari competenti e motivati; gestisce con successo il progetto Abbattitabù sul tema dell’affettività e sessualità delle persone con disabilità, in collaborazione con l’ASL di Lecce; lavora con la Casa circondariale di Lecce al progetto di arte-terapia “Arte in libertà… oltre le sbarre”, che porterà alla realizzazione di murales all’interno del carcere.