
Restammo colpiti qualche anno fa leggendo la notizia riguardante la diffusione di uno studio di un gruppo di ricercatori inglesi (antropologi e storici) secondo il quale la civiltà e il progresso dell’umanità sarebbero stati avviati, come processi della Storia dell’evoluzione, quando per la prima volta apparvero sulla scena i nonni, ovvero quando tre generazioni in sequenza ebbero la possibilità di coesistere.
Per un tempo lungo l’essere umano non è arrivato a veder nascere i figli dei propri figli. La vita era breve e al massimo si faceva in tempo a generare prima di morire. Arrivare, quindi, ad un’età accettabile per poter crescere i nipoti fu una conquista straordinaria per l’umanità perché consentiva l’affinamento e la cura di attività, azioni e mansioni prima impensabili.
Il padre poteva dedicarsi alla caccia, la madre alla gestione dell’economia domestica, la famiglia era affidata alle cure amorevoli degli anziani. La loro supervisione consentiva lo sviluppo di una nuova tecnologia a servizio della vita. Il compito di attendere alle cure dei piccoli era affidata a persone d’esperienza, per così dire; a gente più matura, esattamente come avviene oggi con tante coppie di genitori che hanno la fortuna (quelle che ce l’hanno) di far passare ai propri figli del tempo prezioso durante la giornata in compagnia dei nonni.
Anche anticamente, in epoca remota i nonni erano il miglior asilo nido esistente. Un rifugio fondamentale. Oggi potremmo dire una ricchezza enorme, una benedizione del Cielo.
Auguri a tutti i nonni, per essere stati prima genitori e poi per tutto quello che fanno, senza pretesa di ricompensa, per i nostri figli.