Auguri passati è un’espressione che sa di qualcosa andato a male, scaduto, passato appunto. Gli auguri invece si rivolgono sempre al futuro, insomma fare gli auguri al passato è una contraddizione, una cosa assolutamente ridicola e stupida, da abolire, soprattutto a Natale, dove la festa non si esaurisce il 25 dicembre a sera, anzi.
Il concetto che dota di senso le feste di fine anno, al di fuori delle banalità di regali e cenoni, è la base della vita cristiana su cui si fonda la cultura italiana ed europea, ovvero il rapporto stretto, e inscindibile tra Dio e l’Uomo, un rapporto eterno. Non la festa di un giorno quindi, trascorsa la quale tutto è finito e rinviato al prossimo anno, ma un evento costante che innerva e dà vitalità all’esistenza umana.
Il Natale dura fino all’Epifania, che chiude appunto il ‘tempo di Natale’ a livello liturgico. E parlare di liturgia è assolutamente indispensabile, dato che tale festa è una festa esclusivamente cristiana che non avrebbe alcun valore al di fuori di una prospettiva religiosa e di fede.
