Avanti con una forma di protesta “soft” degli avvocati salentini. È passata con 55 voti favorevoli (41 i contrari e 8 gli astenuti) la mozione proposta dalla Camera amministrativa e da Afl (l’associazione forense leccese); “bocciata”, invece, l’altra mozione, ovvero quella appartenente alla frangia di avvocati intransigenti, che al contrario avrebbe voluto una forma di protesta più forte: sciopero a scacchiera per tre mesi a partire da novembre. Decisione passata al termine dell’assemblea degli avvocati del Foro di Lecce, svoltasi svolta questa mattina nell’aula magna della Corte d’Appello negli uffici giudiziari.
La prossima riunione è stata fissata per il 16 dicembre alla presenza del Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, unitamente agli esponenti politici e agli amministratori locali per illustrare la precaria situazione, soprattutto logistica, in cui si svolge l’attività forense. Si sono affrontati gli annosi problemi che attanagliano il settore della Giustizia. In primis, la mancata applicazione delle linee guida sulla liquidazione nei casi di gratuito patrocinio. Si tratta di uno strumento che dovrebbe garantire la giusta difesa a ogni cittadino, anche il meno abbiente. E poi aule di udienza troppo anguste, le scarse condizioni igienico-sanitarie nei locali, gli ascensori rotti, la presenza di barriere e dulcis in fundo l’emergenza sicurezza nel Tribunale penale.
Non a caso, negli scorsi giorni, venne pacificamente occupata la sede di via Brenta come forma di protesta alla situazione in oggetto. Uno sciopero avvenuto, peraltro, all’indomani della notizia di un furto avvenuto proprio dentro una stanza situata in viale De Pietro. Vennero, infatti, trafugati due computer contenenti dati personali.