Barba, ‘Basta con il turismo dello sballo. Gallipoli torni a essere ciò che era in passato’

Dura presa di posizione del petroliere jonico all’indomani del tweet del sindaco Francesco Errico a commento del tragico episodio avvenuto all’esterno della discoteca Guendalina.

Sicuramente il sindaco di Gallipoli non si sarebbe mai aspettato che il tweet inviato ieri pomeriggio, a commento della tragica scomparsa del giovane Lorenzo Toma a Santa Cesarea Terme, si sarebbe rivoltato contro come un boomerang.

Le sue precisazioni e le sue scuse non hanno fermato la marea di polemiche che lo ha investito, a cominciare da chi conosce i genitori del ragazzo e sa alla perfezione che non meritavano una frase del genere.

Ma in riva allo Jonio le parole di Francesco Errico si mescolano a due questioni fondamentali: la crisi amministrativa in cui versa la città, a oggi senza una maggioranza che sostenga il primo cittadino e l’idea stessa di turismo con cui la “Citta Bella” vuole confrontarsi per evitare di balzare agli onori delle cronache solo per situazioni connesse agli eccessi, agli abusi, allo sballo.

A prendere la parola contro Errico, Vincenzo Barba, da un po’, ormai, all’attacco a testa bassa del governo di città:  “Da gallipolino ho provato profonda vergogna per l’uscita infelice che il sindaco della nostra città ha affidato a un tweet. Nel chiedere scusa ai genitori del povero ragazzo ed alla comunità intera, ci preme esprimere una considerazione di carattere generale: le famiglie non possono essere lasciate sole nell’arduo compito educativo a cui sono chiamate, ma devono trovare nelle istituzioni partner seri e affidabili. In questi ultimi anni la città di Gallipoli, purtroppo, è balzata agli onori delle cronache non certo per le sue bellezze, ma per il tipo di turismo senza regole, sfrenato e smodato a cui ha deciso di dare ospitalità”.

Barba si lascia andare a una considerazione che ormai trova facile sponda nella città di Gallipoli, in cui i residenti sembrano essere davvero stanchi degli eccessi da sballo di molti giovani turisti di cui sono vittime. Da troppo circola lo stereotipo secondo il quale sullo Jonio ogni eccesso sia possibile: “La ‘Perla dello Jonio’ è diventata un ‘divertimentificio’ in cui chi ha voglia di sballarsi può trovare tutto e sempre. Nessun rispetto per le famiglie, per i turisti che vorrebbero godere le bellezze storico-architettoniche e il panorama naturalistico e, soprattutto, nessun rispetto per i gallipolini residenti che sono vittime del degrado, ostaggi e prigionieri di chi pensa che la mancanza di regole e l’anarchia più totale siano la cifra stilistica della nostra città. Gallipoli e i gallipolini  meritano amministratori che si battano per restituire al Salento la gloriosa immagine che la “Città Bella” aveva in passato e che un’orda di amministratori senza cuore sta contribuendo a deturpare in maniera quasi irrimediabile, trascurando la dedizione a tre principi fondamentali per il buon vivere civile: l’ordine, l’igiene e la simmetria”.



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