Canali oscurati e cittadini esasperati. Sotto accusa le interferenze dei ripetitori di telefonia

In via Cesare Battisti a Lecce alcuni canali del digitale terrestre sono oscurati ed i cittadini si vedono costretti ad interventi a proprie spese per installare filtri che consentano di vedere la TV. Lo Sportello dei Diritti chiede l?intervento dell?ARPA .

Con l’arrivo del digitale terrestre anni fa e l’addio al tubo catodico, nelle case dei cittadini si sono aperti tantissimi canali dove scegliere l’intrattenimento preferito. Peccato, però, che la tecnologia spesso ostacoli se stessa e l’arrivo della banda 4G – che consente ai telefonini di nuova generazione di navigare più veloce su internet – spesso facciano da schermo e causino l’oscuramento di molti canali. E non solo.

La denuncia è presto servita anche a Lecce, proprio nel cuore della città. Così come ci racconta Giovanni D’Agata dello Sportello dei Dirittinon è la prima volta che cittadini residenti nel centro urbano di Lecce nelle adiacenze della centrale piazza Mazzini vengano a lamentarsi per problemi di serie interferenze con i propri dispositivi determinate quasi certamente dai ripetitori di telefonia “4G” che tutti i gestori telefonici hanno deciso di installare qua e là sul territorio”.

I disagi sono stati vari e l’ultima denuncia ha riguardato autovetture bloccate e centraline in panne nell’ex piazza Trecentomila. Oggi arriva quella di un residente di via Cesare Battisti che ha segnalato che da qualche settimana molti canali del digitale terrestre risultano essere disturbati e non visibili. Così come raccontato allo Sportello dei diritti, “contattato un antennista, lo stesso ha imputato il problema, guarda caso, all'accensione di un ripetitore per telefonia “4G”.

Come ovviare al problema? Installare a proprie spese un apposito filtro per schermare le interferenze e consentire la visione di tutti i canali del digitale terrestre.
E allora, viene da chiedersi: perché dovrebbe pagare il cittadino e non i proprietari e gestori dei ripetitori per i disturbi che creano, “al di là delle possibili conseguenze per la salute che miriadi di onde ad alta frequenza potrebbero determinare e sui quali, com’è noto, la scienza è tuttora divisa”.

In ogni caso, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, “sarebbe utile un intervento urgente dell’ARPA per verificare se i livelli di onde nella zona di via Cesare Battisti siano nella norma”.
Anche il Comune di Lecce viene chiamato in causa perché, secondo D’Agata “sarebbe utile che la cittadinanza venisse adeguatamente informata dalle istituzioni, in primis il Comune, su chi rivolgere le proprie legittime pretese risarcitorie sui danni che le vengono arrecati”.