“Il Capodanno dei Popoli è nostro”, si leva la voce dal Mercatino delle Arti e delle Etnie

Il Capodanno dei Popoli si farà come sempre presso il Mercatino delle Etnie, ma il consorzio lamenta mancanza di attenzione della Giunta Salvemini. Interviene anche Paolo Perrone.

Si scrive “Capodanno dei popoli” si legge “multiculturalità”. Da sempre l’evento è sinonimo di integrazione e amicizia tra le diverse Nazioni del Mondo, tradizione e folklore tramandata nel tempo. Lecce da tempo ormai può considerarsi una città multietnica, dove convivono diverse culture e tradizioni.

Tra i simboli di tale essenza multiculturale del capoluogo salentino, vi è il Mercatino delle Arti e delle Etnie, che, va detto, è stato sempre al centro del dibattito politico tra ritardi nell’inaugurazione e ricerca di contenuti di cui riempire una grande realtà posta a ridosso del mercato di Settelacquare in viale Aldo Moro.

Il Capodanno dei Popoli da sempre viene organizzato all’interno del Mercatino con musica, canti e rappresentazioni artistiche colorate.

Quest’anno qualcosa è cambiato

Al momento della presentazione del calendario degli eventi che animeranno le festività natalizie nella città di Lecce, non vi era traccia del Capodanno dei Popoli, quanto piuttosto altri eventi da realizzarsi prevalentemente nel cuore della città. E le periferie?
Il disappunto del Consorzio che gestisce il Mercatino di viale Aldo Moro c’è stato tutto, tanto da esprimersi in una protesta pacifica nel corso del Consiglio comunale del 12 dicembre scorso. Alcuni rappresentanti del Consorzio, infatti, hanno alzato dagli scranni dedicati alla cittadinanza dei piccoli manifesti su cui vi era scritto a caratteri ben visibili “Il Capodanno dei Popoli è nostro”. Sì, perché l’evento viene organizzato da tempo con grande attenzione e fatica da coloro i quali oggi gestiscono la realtà multietnica sin dagli anni in cui veniva allestito presso palazzo dei Celestini.

“Negli ultimi 2 anni – racconta l’amministratrice del Consorzio Veronica Merico – le comunità hanno dato vita al Capodanno dei Popoli presso il Mercatino delle Arti e delle Etnie, ricevendo quantomeno il consenso e il sostegno dell’Amministrazione comunale. Oggi, invece, non vediamo la stessa attenzione, né per noi né per le periferie intese in senso lato”.

Al Capodanno dei Popoli i Radio Dervish

Nonostante tutto, il programma del Capodanno multietnico è stato messo a punto e si svolgerà come sempre il 1 gennaio. Insieme ai gruppi etnici di tutto il mondo, ci saranno a scaldare il palco i Radio Dervish.

Dopo la piccola protesta a palazzo Carafa, con la quale sono stati richiesti tra l’altro programmi per rilanciare puntualmente l’area periferica della città, qualcosa si è mosso e il Capodanno dei Popoli si può leggere tra gli eventi inseriti sui totem dedicati alle festività natalizie in città.

“Oltre a questo, però, null’altro – conclude Veronica Merico – non una convocazione o un tavolo di concertazione. Chiediamo attenzione per quella buona fetta di cittadinanza che vive le periferie e che da sempre cercano di dare respiro alle nuove realtà che popolano Lecce. Attendiamo fiduciosi”.

Le parole dell’ex sindaco della Città

La vicenda è stata posta all’attenzione della Giunta comunale dall’ex sindaco di Lecce Paolo Perrone che giorni fa ha scritto “È grave che l’amministrazione Salvemini non abbia alcuna considerazione del mercatino delle arti e delle etnie di viale Aldo Moro e del consorzio che riunisce gli operatori di quel sito”. “Non vorrei – continua – che invece di valorizzare e rilanciare questa realtà, sia in atto un tentativo, più o meno consapevole, di portare lentamente alla morte il mercatino, vanificando la bellezza di un luogo così originale dal punto di vista commerciale e dell’aggregazione. Negli ultimi mesi sono accaduti diversi episodi significativi. Intanto la mancata autorizzazione da parte del Comune all’evento della festa dei Santi Patroni al mercatino, straordinariamente partecipato lo scorso anno. Una scelta inspiegabile per una iniziativa che aveva funzionato benissimo. Poi la programmazione di appuntamenti per le festività natalizie stilata dal consorzio, prima sollecitata da Palazzo Carafa e poi non inserita nel calendario ufficiale degli eventi di Natale del Comune. Anche in questo caso non si comprende bene perché. Infine, la manifestazione forse più nota, collaudata e fortunata del mercatino, cioè il Capodanno dei Popoli, simbolo di integrazione e di diversità culturale in una città dalla connotazione multietnica, che è stato clamorosamente snobbato a favore di un evento simile e organizzato altrove, probabilmente da persone più vicine al sindaco e a questa maggioranza”.

Una disattenzione che, insomma, non piace, al di là della polemica politica.



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