Caporalato a Nardò, tavolo in Prefettura: “ritardi nell’accoglienza e sui trasporti”

Si è riunito in Prefettura il Tavolo permanente previsto dal «Protocollo di intesa in materia di lavoro stagionale in agricoltura nei territori di Nardò e dei Comuni vicini». Alessandro Fersini: “Necessario partire subito per non farsi cogliere impreparati in estate”.

Importante appuntamento, questa mattina, in Prefettura dove si è riunito il Tavolo permanente previsto dal «Protocollo di intesa in materia di lavoro stagionale in agricoltura nei territori di Nardò e dei Comuni vicini», sottoscritto nel salone degli Specchi il 28 luglio scorso.

Sicurezza, umanità e accoglienza: questi i valori cardine da radicare nei terreni e nelle campagne segnate dal caporalato, dallo sfruttamento della manodopera, dall’impiego di lavoratori-schiavi nella raccolta di pomodori e di angurie. Il tutto per migliorare le condizioni di vita e di sicurezza dei braccianti stranieri che, durante la bella stagione, lavorano nei campi. L’unione di forze sarebbe servita anche a sottrarre alla criminalità locale la gestione della forza lavoro.

All’incontro tematico, con all’ordine del giorno i temi dell’allestimento e della gestione del campo e dell’organizzazione dei trasporti, hanno partecipato il viceprefetto Beatrice Mariano, rappresentanti di Regione, Provincia, Comune di Nardò, Asl, Spesal, Inps, Protezione Civile, Cir, Caritas, associazione Terzo Settore, organizzazioni datoriali e sindacali. Per la Flai-Cgil Lecce era presente il segretario provinciale Alessandro Fersini.

La strada ancora da fare

Dal tavolo è emerso che, anche quest’anno, nonostante gli sforzi, si prevede l’allestimento del campo di accoglienza dei lavoratori stagionali in ritardo rispetto all’inizio dell’attività nelle campagne. Il Comune di Nardò, infatti, ha indicato la metà di maggio come periodo di apertura del campo, anche perché deve affrontare difficoltà di bilancio che non consentono un tempestivo allestimento e montaggio delle strutture. Bisogna anche sottolineare quanto affermato dalle associazioni datoriali circa il ritardato avvio delle operazioni di raccolta, quest’anno previste con un posticipo di circa 20 giorni. Su questo tema, le associazioni del Terzo Settore hanno chiesto di prevedere la disponibilità di alcuni container per attività di assistenza legale o sanitaria e per allestire una cucina non di tipo industriale, alla portata dei lavoratori.

Capitolo trasporti

Nell’articolo 6 del Protocollo era previsto anche un servizio di collegamenti, ma non sono state ancora fornite le mappature dei percorsi per gli spostamenti da e per il luogo di lavoro. Da quanto emerso dalla discussione, sembrerebbe anche impossibile utilizzare le risorse comunitarie in questo settore. La Regione si è comunque resa disponibile a reperire fondi propri per l’organizzazione di un servizio ad hoc.

«Ritengo che il tavolo odierno, tecnico e organizzativo, non registri passi in avanti sul tema dei trasporti – ha dichiarato Alessandro Fersini, segretario provinciale della Fla-Cgil Lecce – speriamo che l’apertura della Regione sul finanziamento di questo importante servizio si concretizzi al più presto e che le associazioni datoriali comunichino la mappatura dei percorsi. Per quanto riguarda l’allestimento del campo, prendiamo atto che ancora una volta all’inizio della stagione di raccolta i lavoratori non avranno nell’immediato un alloggio. Rispetto alle politiche alloggiative, ribadiamo l’opportunità per lavoratori e aziende di accedere al bando di Cassa Amica. Anche quest’anno l’Ente bilaterale contribuirà, infatti, alle spese di locazione sostenute da lavoratori o aziende agricole, a patto che questi presentino formale istanza».

La strada da fare, insomma, si preannuncia ancora lunga: il caporalato e il lavoro irregolare e nero in agricoltura continuano a essere largamente presenti nel territorio.



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