Che fine ha fatto il Frecciarossa che doveva arrivare a Lecce prima dell’estate?

Del Frecciarossa fino a Lecce che doveva essere attivano prima dell’estate non c’è neanche l’ombra. Pagliaro ‘è evidente che si sta pagando lo scotto della guerra di potere nel Partito Democratico tra Renzi ed Emiliano’

Ogni volta che si era presentata l’occasione, l’inamovibile Trenitalia aveva ribadito che l’ultima fermata del Frecciarossa sarebbe stata la stazione di Bari perché prolungare la tratta fino a Lecce non sarebbe stato ‘conveniente’ per  la società di trasporti. Insomma, il ‘messaggio’ era chiaro: secondo criteri all’apparenza “incomprensibili” il Salento non era considerato ‘economicamente vantaggioso’. Insomma, l’essere diventato una delle mete turistiche più gettonate non è bastato a convincere i vertici della società a rivedere una scelta presa sulla base di criteri di economicità. Sarà per lo scatto d’orgoglio avuto per riprenderci il maltolto, sarà che tagliar fuori Lecce e i suoi 96 gioielli era davvero impensabile per un territorio che punta sul turismo, fatto sta che il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio aveva annunciato che il treno ad alta velocità su rotaie si sarebbe fermato anche nel capoluogo barocco prima dell’estate.
  
Da allora, del Frecciarossa non si è saputo più nulla. Se l'estate non è ancora iniziata, poco ci manca. I tanti turisti che stanno programmando le vacanze come raggiungeranno Otranto, Gallipoli, Porto Cesario e via discorrendo? La domanda è lecita, la risposta dovrebbe essere doverosa.
  
Secondo Paolo Pagliaro dell'ufficio di Presidenza di Forza Italia di fronte a questo silenzio «viene il sospetto che anche sul Frecciarossa fino a Lecce pesi l’ombra della diatriba tra Renzi ed Emiliano» e se anche l’impegno assunto di portare l’alta velocità fino alla stazione del capoluogo barocco verrà meno, per questo territorio non c’è più alcuna speranza.
  
«Anche i leccesi avevano diritto ad un treno più moderno e mediamente veloce che non facesse come sempre capolinea a Bari – continua Pagliaro – e avevamo vinto la battaglia grazie all’urlo di una intera comunità, così forte da mettere il governo nazionale con le spalle al muro. Dal clima di trionfo oggi si passa alla delusione, perché è evidente che si paghi lo scotto della guerra di potere nel Partito Democratico. Una cosa è certa, – conclude – la Regione Salento è, ancora oggi, l’unica strada vera per offrire al territorio la sua dignità e servizi non da terzo mondo».



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