‘Cuore e mani aperte OdV’, in dono all’Ospedale Vito Fazzi l’anticorpo che misura l’immunità al Covid 19

Il dottore Lobreglio, direttore del Laboratorio di Patologia Clinica dell’Ospedale Vito Fazzi, spiega l’importanza dell’anticorpo monoclonale donato dall’Associazione di don Gianni Mattia sempre presente con esperti e volontari in supporto del nosocomio leccese

Il virus Sars Cov 2, in questa seconda ondata, sta mettendo a dura prova le nostre comunità. Gli ospedali sono diventati gli avamposti di una ‘guerra’ contro un nemico terribile, ma non imbattibile. E per vincere una ‘guerra’, si sa, occorre mettere in campo le migliori strategie. Scienziati, medici e infermieri sono impegnati in una corsa contro il tempo per studiare, conoscere e combattere questo virus che sta condizionando le nostre vite e la storia di quest’epoca.

Chi lotta, però, non può essere lasciato solo. E non bastano le parole. Occorre metterci il cuore. Lo sa bene don Gianni Mattia, presidente di ‘Cuore e mani aperte OdV’, l’associazione che in questi anni è diventata un punto di riferimento importante nell’Ospedale Vito Fazzi, sempre presente nelle emergenze e nella gestione delle criticità.

L’anticorpo monoclonale

Nei giorni scorsi, attraverso don Gianni Mattia e Franco Russo, presidente e vice-presidente di ‘Cuore e mani aperte OdV’, l’associazione si è resa protagonista di un’altra significativa donazione: è stato, infatti, donato al Laboratorio di Patologia Clinica un anticorpo monoclonale.

“L’anticorpo monoclonale donato al nostro laboratorio è molto importante perché ci consentirà, attraverso la quantizzazione degli anticorpi presenti in un paziente che ha già contratto il Covid 19, di quantificare l’immunità verso questo virus” con queste parole il dottore Lobreglio ha spiegato quanto sia stato significativo il dono.

Avere, infatti, nelle proprie disponibilità l’anticorpo monoclonale aiuterà il Laboratorio del Vito Fazzi nello studio che valuterà l’efficacia del sistema immunitario dei pazienti che hanno già contratto il virus.

Successivamente, si potrà, poi, misurare quantitativamente l’efficacia del vaccino, quando questo sarà disponibile per tutti.

Giambattista Lobreglio, direttore del Laboratorio di Patologia Clinica e Microbiologia: “Non posso esimermi dal ringraziare l’Associazione ‘Cuore e mani aperte OdV’ che dimostra una grande sensibilità verso le esigenze dei pazienti e degli operatori sanitari. Noi, ad esempio, siamo stati sostenuti anche in altre occasioni da questa associazione: ad esempio nella ristrutturazione dell’ambulatorio dedicato ai pazienti pediatrici hanno contribuito a rendere più accogliente la sala grazie alla colorazione fatta da un’artista che ha riprodotto un mondo animato dedicato ai bambini. Ma già nella prima nella prima fase della pandemia don Gianni e la sua associazione ci era stata vicina fornendoci, fin tanto che non si è attivato il circuito interno alla Asl, i primi test sierologici che in quel momento risultavano introvabili.

Potrei aggiungere altre circostanze in cui abbiamo potuto contare su ‘Cuore e mani aperte’, per questo tutti noi non possiamo che essere grati ai tanti volontari dell’associazione e soprattutto a chi dona con il cuore.”



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