Dallo Stato al Comune di Lecce, sottoscritto il passaggio di 49 beni demaniali

Il passaggio di consegne di questi beni è avvenuto formalmente questa mattina grazie alla sottoscrizione di un accordo tra l’assessore al Patrimonio del Comune di Lecce, Attilio Monosi e il direttore generale dell’Agenzia del Demanio di Puglia e Basilicata, Giuliana Dionisio.

Dallo Stato al Comune di Lecce. È questo il percorso che faranno 49 beni demaniali, presenti all’interno della città di Lecce, che da essere proprietà della Regione, passano nelle mani dell’Amministrazione Comunale. La stessa pratica è stata avviata in altri comuni della provincia salentina come Gallipoli, Nardò, Squinzano, Porto Cesareo, Otranto e Galatina. Il passaggio di consegne di questi beni è avvenuto formalmente questa mattina grazie alla sottoscrizione di un accordo tra l’assessore al Patrimonio del Comune di Lecce, Attilio Monosi e il direttore generale dell’Agenzia del Demanio di Puglia e Basilicata, Giuliana Dionisio.

“Un processo che per noi risulterà un importante passo in avanti nel percorso di crescita dal punto di vista della riqualificazione urbana e dell’offerta turistica”. Si è espresso in questi termini l’assessore Monosi in apertura della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Palazzo Carafa per ufficializzare la consegna. Appartamenti nel centro storico, ma anche beni dal forte valore simbolico, come l’ex Cave di “Marco Vito”, situate nel sottosuolo di Porta Napoli che fungevano da rifugio aereo nel periodo della gran de guerra e per cui l’assessore si è espresso in questo modo: “Un passato che ci fa male, ma che fa parte della nostra cultura e della nostra identità e che, quindi, non possiamo cancellare. Per questo cercheremo di riqualificare quel posto, facendolo diventare un percorso turistico che possa far conoscere a tutti qualcosa in più del nostro passato”.

Il direttore generale del Demanio, Giuliana Dionisio, però, avverte: “Ci sono tre anni di tempo per attuare un programma e cercare di dare una destinazione a tutti e 49 i beni demaniali che oggi noi stiamo trasferendo nelle mani dell’Amministrazione Comunale leccese. Se non verranno rispettati questi termini questi beni torneranno allo Stato”. Un limite che, però, Attilio Monosi è convinto di riuscire a rispettare, anzi con sicurezza promette: “Entro fine 2015 tutti i beni in questione avranno già la loro destinazione finale qualsiasi essa sia. Come detto alcuni di loro saranno destinati al processo virtuoso e di stampo sociale che cercherà di sistemare quante più famiglie possibili in delle abitazioni comunali, in dei residence popolari. C’è ancora tanta gente in graduatoria che aspetta e questa sarà la svolta per cambiare la loro condizione di vita. In parte, poi, come detto prima si cercherà di arricchire la nostra offerta turistica, con percorsi alternativi anche se in questo patrimonio non sono presenti beni monumentali”.

Tra i 49 terreni e immobili, molti di loro sono appartamenti situati nel centro storico che il Comune di Lecce cercherà di alienare a privati. L’intero ricavato sarà suddiviso in questo modo: il 25% andrà allo Stato come parziale ricompensa di questo passaggio di consegne, mentre il 75% sarà destinato, da parte dell’Amministrazione Comunale, all’acquisto o alla realizzazione di edilizia pubblica per residence popolari. Un progetto che è subito piaciuto alla dottoressa Dionisio che in chiusura di conferenza stampa si è espressa in questo modo: “Il Comune di Lecce si è reso parte attiva nel procedimento e ci voleva un atto di sinergia come questo per individuare i beni che si potevano trasferire. Un’azione che una forte valenza sociale perché 13 appartamenti situati nel centro storico fanno parte del patrimonio dei beni che sono stati confiscati alla Sacra Corona Unita e messi a disposizione degli enti pubblici prima e dell’edilizia popolare poi”.



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