
Basta aprire l’appendice di una qualsiasi edizione della Bibbia di Gerusalemme per verificare che molte date che davamo per scontate sono state ampiamente riviste. Nell’anno zero Gesù di Nazareth era già un bambino grande.
L’errore di calcolo di Dionigi il Piccolo, monaco cristiano vissuto nel V secolo, ha condizionato notevolmente la nostra consapevolezza cronologica, ed è giusto, quindi, chiarire alcuni aspetti che sono comunque importanti, specie dal punto di vista storico, ma anche religioso, perché il Cristianesimo è un processo lungo e dalle solide basi.
L’errore di calcolo non solo è ormai universalmente riconosciuto dalla Chiesa Cattolica, ma anche dagli storici di tutto il mondo.
Gesù, secondo la tradizione e secondo le fonti letterarie nasce sotto il regno di Erode il Grande che come è noto muore nel 4 avanti Cristo, ecco perché la nascita di Gesù è da anticipare conseguentemente almeno di 4 anni. Alla data ‘ante quem’ va aggiunta l’analisi accurata dell’evento astronomico che i racconti evangelici riportano, ma che viene descritto anche in alcune cronache orientali. Quasi certamente si tratta della congiunzione di Giove con Saturno nella costellazione dei pesci. Non una cometa, quindi, ma un evento straordinario capace di illuminare la notte, evento che gli esperti Magi avevano seguito per raggiungere Betlemme nell’anno 6 o 7 avanti Cristo.
Poiché la data della morte di Gesù è ormai ricondotta alla Pasqua dell’anno 30, è verosimile ritenere che Gesù di Nazareth abbia vissuto ben oltre i 33 anni di un’antica tradizione e che sia vissuto invece fino a 36/37 anni.
È stato lo storico e docente universitario Giulio Firpo a teorizzare con assoluta dovizia di particolari e perizia storiografica la cronologia esatta del primo Natale.