Porto Cesareo, riprendono i lavori per il depuratore. Il sindaco annuncia: “tutto pronto entro l’estate”

Risparmi non di poco conto per le casse comunale, ma non solo: “questo è un importante successo anche per la cittadinanza per la protezione dell’ambiente e dell’utenza tutta”.

Adesso i lavori possono proseguire senza intoppi, e nel più breve tempo possibile. Il sindaco di Porto Cesareo Salvatore Albano ha accolto con un sospiro di sollievo la sentenza di pochi giorni fa emessa dal Consiglio di Stato il quale, dopo otto anni, ha riformulato in toto la decisione del TAR Lecce che avevo bloccato la realizzazione del depuratore comunale.

L’appello – proposto dai legali dello studio Quinto – ha perciò portato i suoi frutti: nel 2010, infatti, i giudici amministrativi salentini avevano annullato gli atti relativi alla variante al piano regolatore che dava il via libera alla localizzazione e alla realizzazione dell’impianto depurativo, ma quel provvedimento era stato impugnato dal Comune, con l’intervento ad adiuvandum anche dell’Acquedotto Pugliese.

Ma adesso, con la sentenza del Consiglio di Stato del 28 marzo 2018, i lavori – che a detto dell’Amministrazione Comunale erano già in fase avanzata – possono proseguire senza ulteriori intoppi.

“Sono soddisfatto dei risultati raggiunti – ha commentato stamane in conferenza stampa il Primo Cittadino – e posso annunciare che i lavori finiranno prima dell’estate perché nel frattempo sono andati avanti, così come quelli di collegamento con la rete fognaria di Nardó”. Un annuncio importante quello di Albano che prosegue: di questo risultato ne giovano anche le zone di espansione che senza tali infrastrutture primarie non avrebbero potuto crescere.

Il sindaco Albano e l’avvocato Quinto

Per l’Avvocato Pietro Quinto “la sentenza è stata fondamentale anche perché la rivalutazione della localizzazione era stata costante, e di questo ci è stato dato atto della decisione. Parliamo di 30 chilometri di reti che si allacceranno al depuratore: questo problema, va detto, non è circoscritto a Porto Cesareo, ma ha valore nazionale. L’Italia, infatti, proprio per questo ritardo è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea e per ogni giorno di ritardo erano in ballo migliaia di euro. Ecco perché AQP si è fatto carico di intervenire attivamente a sostegno del Comune”.

Insomma, risparmi non di poco conto per le casse comunale, ma non solo: “questo è un importante successo anche per la cittadinanza per la protezione dell’ambiente e dell’utenza tutta”, conclude l’esperto amministrativista”.

Fa da eco anche l’avvocato Antonio Quinto, per il quale “la vicenda incide anche, e non poco, sul tessuto produttivo. Da due anni, ricordo, la Regione Puglia non autorizza la costruzione di nuove case se non collegate alla rete fognaria: in pratica l’economia edilizia in questo territorio era bloccata. Ora può rimettersi tutto in moto”.

Insomma, l’amministrazione comunale cesarina esulta sotto ogni punto di vista. “Con la realizzazione, a distanza di lunghi anni ed attraverso un complesso iter procedimentale reso difficoltoso anche dalle carenze finanziarie, di un moderno sistema di depurazione si persegue l’obiettivo di un miglioramento dell’ambiente e del territorio – conclude il Sindaco Albano – con un miglioramento igienico-sanitario del territorio”.



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