47 giovani volontari per la Asl di Lecce, al via le domande per il Servizio Civile Nazionale

C’è tempo fino alle ore 14.00 del del 10 ottobre per la presentazione. I volontari percepiranno un compenso di 433 euro mensili. Rispetto allo scorso anno “Via Miglietta” raddoppia l’impegno.

Saranno 47 volontari per il Servizio Civile 2019 che la Asl di Lecce è pronta ad “arruolare” per il 2020.

É stato pubblicato il bando per partecipare alla selezione nazionale che interessa giovani tra i 18 e i 28 anni. C’è tempo sino al 10 ottobre 2019 (alle ore 14.’00) per candidarsi, utilizzando esclusivamente la piattaforma web Servizio civile universale – Domanda On Line.

Rispetto all’edizione 2018, l’Azienda Sanitaria Locale “raddoppia” il suo impegno, passando dai 25 volontari già impiegati con successo quest’anno, ai quasi 50 del nuovo progetto. La finalità dell’iniziativa è molto chiara: essere “Al servizio del cittadino”. È questo, infatti, ciò che verrà chiesto ai ragazzi desiderosi di partecipare e di fare la propria parte per gli altri. Un compito che li terrà impegnati per un anno (per 25 ore settimanali per 5 giorni a settimana), con un compenso di 433 euro al mese a carico del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.

I compiti che verranno svolti

Il progetto in rampa di lancio, di cui è responsabile la dr.ssa Maria Grazia Sanarica, si pone sostanzialmente in continuità con quello precedente, orientato all’accoglienza e accompagnamento degli utenti nei percorsi assistenziali dei Distretti Socio Sanitari. In più, i volontari entreranno nei sei ospedali della ASL e potranno anche scoprire come funzionano la Direzione Generale e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico.

Proprio il “contatto” con gli ospedali sarà il valore aggiunto del progetto, rientrando nel filone del percorso “Hospitality: curare i luoghi di cura”, su cui la Regione Puglia e le Asl pugliesi, a partire da quella di Lecce, stanno ponendo particolare cura e attenzione.

Le finalità del progetto “Hospitality”

Il progetto punta ancora più decisamente sul rapporto delle persone con la Sanità Pubblica, avendo come obiettivo principale la costruzione di una Sanità più vicina ai bisogni e più facile da “usare”.

I volontari, in sostanza, dovranno diventare veri e propri “facilitatori”, con un occhio di riguardo ai cittadini più fragili, soprattutto anziani e disabili ed essere sempre pronti ad offrire un aiuto o un sostegno. “Volti amici” a cui rivolgersi per avere informazioni, punti di riferimento per poter fruire più agevolmente delle prestazioni sanitarie; ma anche giovani “smart” capaci di promuovere l’uso dei servizi digitali dell’Azienda sanitaria, cercando così di colmare il divario tra la varietà di strumenti esistenti e il loro utilizzo non sempre ottimale e diffuso.



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