Don Pippi Colavero e la cultura del dialogo. A Maglie, storie di migrazioni con Antonio Caprarica

La Fondazione Don Giuseppe Colavero ricorda il sacerdote, a tre anni dalla scomparsa, in una serata dal titolo “Canale d’Otranto: storie e cronache di migrazioni”. Ad attraversare i temi cari a don Pippi sarà il giornalista Antonio Caprarica

Sono trascorsi tre anni da quando don Giuseppe, o don Pippi come tutti lo chiamavano, non c’è più.

Domani, 20 marzo, presso la Sala Etnografica del Museo Civico di Maglie alle 18.30, un’incontro dal titolo “Canale d’Otranto: storie e cronache di migrazioni”. Organizzato da L’Alca Maglie e Fondazione Don Giuseppe Colavero, l’atteso appuntamento ospiterà, in veste di relatore, il giornalista Antonio Caprarica.

Don Pippi e gli ultimi

Don Giuseppe Colavero è stato, e continuerà ad esserlo, un simbolo forte del Salento che guarda al di là del Mediterraneo, dialoga e accoglie.

Era il 1991, l’anno degli sbarchi degli albanesi, e don Pippi fu in prima fila per organizzare l’accoglienza nel Salento. Un impegno che non si limitò all’emergenza ma continuò negli anni. Numerose furono, infatti, le sue missioni nel Paese delle Aquile.

Don Giuseppe, attento osservatore della cultura mediterranea, sentiva forte la responsabilità verso quei giovani che fuggivano da situazioni disperate. Cercavano ospitalità e lui sapeva accogliere e aprire il suo cuore.

Con i giovani aveva un dialogo straordinario perché straordinaria era la sua capacità di amare il prossimo, soprattutto se debole e solo.

È morto tre anni fa don Pippi e per ricordarlo attraverso i temi a lui più cari, la Fondazione Don Giuseppe Colavero, in collaborazione con L’Alca, ha organizzato un incontro, patrocinato dal Comune di Maglie, presso il Museo Civico della cittadina magliese.

Appuntamento, dunque, domani mercoledì 20 alle ore 18,30. Relatore dell’incontro sarà Antonio Caprarica, volto noto e firma prestigiosa del giornalismo nazionale.

“Canale d’Otranto: storie e cronache di migrazioni”

“È questo il tema affidato a Caprarica – spiega Alessandro Distante, presidente della Fondazione – perché vogliamo andare alle radici storiche di una contaminazione tra i paesi del Mediterraneo, partire da lontano per giungere al dibattito di questi ultimi mesi. Don Giuseppe credeva molto nel dialogo tra cultura e tra religioni. Ed è questa l’idea di fondo dell’incontro con Antonio Caprarica.”

“In questo senso ci è capitato di dare accoglienza a senza tetto e ospitare persone che avevano necessità temporanee. Abbiamo attrezzato un Parco a disposizione di quanti vogliano coltivare o trascorrere momenti di relax. E’ L’Oasi della convivialità. Ma – conclude Distante – stiamo anche seguendo un percorso di comunità che si incontra periodicamente e che intende dare risposta alla richiesta fattaci da don Giuseppe: stare al fianco dei poveri perché solo una attenta riflessione può aiutarci a scoprire dove e chi sono i poveri oggi.”



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