Dopo Bari, la ‘processionaria’ arriva anche in Salento: segnalati alcuni casi a Parabita

Sono stati segnalati alcuni presunti casi di ‘processionaria’, ovvero dei nidi biancastri nei quali si annida un parassita, su alcune alberatura presenti a Parabita. La segnalazione arriva dalla Sezione Sud Salento di Italia Nostra.

Il parassita della “processionaria”, di cui in questi giorni si è data notizia sulle cronache regionali  della sua presenza in alcune aree della provincia di Bari, si è avuto modo di rilevarne la fastidiosa presenza  anche in Salento. Ciò è quanto rivela l’associazione Italia Nostra, scrivendolo in una lettere aperta alle competenti autorità circa alcune alberature presenti nell’abitato di Parabita, ubicate in proprietà private. Nel dettaglio, sono stati rilevati diversi nidi sericei di color biancastro ove, appunto, si anniderebbe il parassita, la cui presenza – è risaputo – può determinarne la morte della pianta qualora non vengono effettuate le tempestive cure. Una pericolosità che può  manifestarsi  anche sull’uomo e sugli animali se si venisse a contatto con le larve e i bruchi i cui peli risultano urticanti (anche attraverso la manifestazione di eritemi) e ancor più pericolosi se dovessero entrare in contatto con  gli occhi, la mucosa nasale, la bocca o se penetrano nelle vie respiratorie. A spiegarcelo in redazione, attraverso una precisa nota, è Marcello Seclì, presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra.
 
Si intendono sollecitare gli Organismi in indirizzo – tra i quali anche il primo cittadino ed il Prefetto – perché rivelino l’eventuale  presenza di tale parassita sia sulle alberature innanzi  indicate e sulle altre presenti in prossimità degli Istituti scolastici e nelle aree verdi di Parabita (oltre sui pini anche sulle querce, sui larici, sui cedri e su altre essenze). Allo stesso tempo può risultare utile informare e sollecitare tutti i cittadini proprietari aree verdi di effettuare un rilevamento visivo per riscontarne la presenza o me no del parassita e – conseguentemente – effettuare i necessari e adeguati interventi del caso”.

 “Auspicando che le istituzioni preposte effettuino le tempestive e necessarie operazioni per contrastare tale parassita – conclude Seclì – ed evitare che la sua presenza si propaghi su ampie aree del Salento (mi hanno riferito che la sua  presenza è stata rilevata su alcune aree del Capo di Leuca), si resta a disposizione per ogni opportuno riscontro in merito”.



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