Gialplast, tornano a lavoro due dipendenti illegittimamente licenziati

Finalmente una soddisfazione per due dipendenti illegittimamente licenziati da Gial Plast che potranno ora tornare a lavoro. La preoccupazione resta per tutti gli altri lavoratori ancora a casa e senza stipendio.

Tornano a lavoro due dipendenti illegittimamente licenziati da Gial Plast, Un ‘ritorno alla normalità’ che sancisce la fine di un incubo iniziato quando l’azienda di Taviano che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti in molti comuni del Salento e della Puglia era stata colpita da una interdittiva antimafia. Un provvedimento, firmato dal Prefetto Maria Grazia Cucinotta, che ha avuto delle ricadute sui dipendenti. Chi aveva avuto (e scontato) alcuni problemi con la giustizia era stato mandato a casa. Ma i lavoratori, dopo aver pagato il loro conto, si erano reinseriti nel mondo del lavoro da oltre 20 anni e non potevano essere allontanati.

Soddisfazione per il Sindacato Cobas che, fin da subito, si è schierato accanto ai dipendenti licenziati da Gial Plast. «La società – si legge in una nota a firma di Roberto Aprile e Giuseppe Mancarella – ha preso l’impegno di scrivere al Commissario Giudiziario, Bellantone, una lettera in cui in regime di autotutela revoca i licenziamenti effettuati nella primavera scorsa». Un passo forse ‘obbligato’ dopo che il Sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva aveva diffidato l’azienda a reintegrare immediatamente i lavoratori, dichiarando che se non dovesse farlo si vedrebbe revocato l’appalto.

I dipendenti reintegrati sono stati sottoposti alle visite mediche prima di fare rientro sul proprio posto di lavoro. Pertanto adesso manca solo una la firma sul provvedimento di reintegro “in autotutela” del commissario giudiziario, nominato dal Tribunale di Lecce, dottor Massimo Bellantone.

«La preoccupazione – continuano Aprile e Mancarella – adesso rimane per tutti gli altri lavoratori ancora a casa e senza stipendio. Oltre ai 30 licenziamenti Gial Plast siamo di fronte ad ulteriori 5 licenziamenti fatti dalla società Colombo operante nel Comune di Gallipoli e per i quali non abbiamo notizie». Per questo, il Sindacato ha chiesto un incontro urgente con la società Colombo per comprendere le decisioni poste in essere a seguito della revoca da parte del Tribunale della misura interdittiva antimafia e chiedendo il reintegro immediato dei 5 lavoratori del Comune di Gallipoli illegittimamente sospesi/licenziati dal lavoro con un messaggio sul telefonino.