È primavera, ma non per i Marò. Paola Moschetti ‘lo sarà quando quest’odissea sarà finita’

Paola Moschetti, compagna di Massimiliano Latorre in Patria grazie ad un permesso concesso per motivi di salute, affida ad un lungo post su facebook tutta la sua amarezza ‘per noi sarà primavera solo quando questa odissea sarà finita’

Dopo tre anni può capitare di “dimenticarsi” dei due Marò. È diventata una sorta di abitudine, di tacita rassegnazione come se non ci fosse più nulla da fare, come se fosse normale saperli lì, uno trattenuto in India l’altro rientrato in Italia per motivi di salute. I ripetuti rinvii della giustizia indiana, il silenzio voluto dal Governo Renzi, gli errori commessi in questi anni non hanno aiutato e non aiutano a mantenere viva l’attenzione, a ricordarsi che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, tralasciando quanto accaduto quel maledetto 15 febbraio, sono i protagonisti di una vicenda che ha assunto i contorni dell’imbarazzo. Non un capo d’accusa, non un processo. Niente. Dal 2012 i due fucilieri del battaglione San Marco che si trovavano, ricordiamolo, in missione anti-pirateria sulla nave mercantile Enrica Lexie sono in balia di una della giustizia indiana, una giustizia che non decide.
 
Poi Paola Moschetti, compagna di Massimiliano Latorre scrive un lungo post su Facebook ed improvvisamente ci si ricorda quello che i militari pugliesi hanno vissuto e stanno vivendo. È grazie a questa donna che ha fatto della forza e della pazienza due armi per combattere l’indifferenza e l’attesa che si torna a parlare dei due marò
 
«E dopo due anni dal doloroso rientro in India – scrive Paola, compagna fedele che trova la forza per sorreggere la sua metà con una tenacia difficile da spiegare – siamo ancora sospesi nonostante il destino si sia accanito più dell’uomo, nonostante sia accaduto l’imponderabile. Ci sono giorni della vita di un uomo che andrebbero cancellati o se non altro dimenticati. Ebbene quello è uno di questi anche se ironia della sorte dovrebbe essere un giorno colorato e gioioso per l’arrivo della primavera».
 
«Aspettiamo la primavera, ma la nostra primavera – si legge nel post – coinciderà soltanto con la conclusione di questa interminabile odissea, quando passeremo dall'essere sospesi a poter toccare finalmente un suolo più morbido ed accogliente, quello della verità, della giustizia, della serenità. E forse tutto questo entrerà a far parte di un oblio che finalmente consentirà di pensare: sono a casa!».

Già, quando Salvatore e Massimiliano potranno tornare a casa?



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