Non chiamatela più bella stagione. L’estate è diventata un tormento

Dopo un mese e mezzo di caldo torrido, senza una goccia d’acqua e con l’obbligo (rischioso) dell’aria condizionata per sopravvivere, è diventato difficile continuare ad amare questa stagione

Siamo prigionieri di un paradosso, desideriamo le ferie ma non sopportiamo il caldo, che a dire il vero non è un caldo normale. È vero ‘non ci sono più i caldi di una volta’, se la notizia di ieri è che il 2024 è l’anno più caldo di sempre, allora significa che qualche problema ce lo abbiamo. Ma veniamo all’elenco dei problemi…

Cominciamo dalla condanna ad una lunga sudata quotidiana che dura da un mese e mezzo, senza un giorno solo di tregua, nemmeno la notte. Aggiungiamo il tema dell’aria condizionata che se mal gestita (quasi sempre) comporta conseguenze spiacevoli come faringiti, tonsilliti e raffreddamenti che talvolta richiedono, come stiano verificando, il ricorso ad antibiotici che spesso compromettono anziché risolvere il nostro stato di salute.

Col caldo poi aumenta la circolazione dei virus gastrointestinali, le intossicazioni alimentari e fenomeni ricorrenti di cistiti nelle donne e prostatiti negli uomini.

L’elenco potrebbe continuare ma ci siamo stancati, siamo nel weekend, è tempo di andare al mare, dove ci attende un’altra sudata e una bella fila infernale alla ricerca del parcheggio. E la chiamano ‘bella stagione’…