Estate nel Salento: tutto quello che puoi fare sentendoti sempre a casa

Guai a considerare il Salento solo sole, mare e vento. Tanti sono i motivi per cui i turisti scelgono di trascorrere una vacanza in una delle bellissime località costiere o in un paesino dell’entroterra.

«Salento lu sule, lu mare, lu ientu» sembra aver fatto breccia nel cuore degli ‘stranieri’ che hanno imparato a conoscere questa terra, grazie ai numerosi riconoscimenti ricevuti per la bellezza quasi incontaminata del suo paesaggio, del mare da cartolina e delle spiagge che nulla hanno da invidiare ad altre località più rinomate.

Una popolarità che molto deve al passaparola, quelle ‘chiacchiere tra amici’ che hanno funzionato più di qualunque campagna pubblicitaria studiata ad hoc. Certo, essere stata eletta da Lonely Planet e National Geographic  come “Best value travel destinations in the world” o trionfare all’estero con le sue spiagge incoronate tra più belle del mondo ha certamente contribuito ad accrescere la sua fama, ma a dare valore al turismo sono prima di tutto i visitatori che scelgono di trascorrere qui e non altrove tutte le ferie o un semplicissimo weekend.

Chi ha trascorso una vacanza in una delle bellissime località costiere, da Otranto a Gallipoli, o in uno dei tanti paesini dell’entroterra ci ha lasciato un pezzo di cuore e quando è tornato a casa ha raccontato l’esperienza vissuta ad amici, parenti e conoscenti. È stato questo il biglietto da visita vincente che ha reso l’estrema punta del tacco dello stivale una meta ambita, ambitissima. Talmente ‘sognata’ che tutti, ma proprio tutti, ora vogliono lasciarsi rapire dal suo mix di arte e cultura, musica ed enogastronomia, tradizione e folclore. Compresi i vip che lo scorso anno avevano deciso di disertare le mete più blasonate e mondane come la Costa Smeralda per farsi ‘paparazzare’ tra un ulivo, in campagna o in giro per i centri storici.

Spiagge, mare e cucina sono senza dubbio gli ingredienti più noti, ma altrettanti motivi si svelano agli occhi di chi ha scelto di scoprire questa terra.

Guardare l’alba, rigorosamente sull’Adriatico, magari ad Otranto punta più ad est, dove – se il cielo è limpido – si possono vedere le montagne dell’Albania o godersi il tramonto sull’altra sponda con un cocktail e un’anguria fresca in mano.

Sorseggiare un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, accompagnato da un pasticciotto e perché no, da un rustico filante. Stare svegli da mattina a sera, passare da un favoloso party in spiaggia ad una sagra di paese con le immancabili luci colorate e le caramelle. Intrattenersi con qualche vecchietto che stentando un italiano non proprio perfetto cerca di raccontare miti e leggende. Restare incantati con il naso all’insù di fronte all’imponenza delle luminarie o ammutoliti davanti alla bellezza del barocco leccese, della Chiesa di Santa Croce o del Duomo, soprattutto se ammirato di sera.

Scegliere dove fare il bagno in base al vento perché se tira tramontana conviene andare a Porto Badisco nota per essere stata il leggendario approdo di Enea, e poi scendere verso sud, a Porto Miggiano, una cala ben riparata dai venti, che si inserisce in un tratto di costa ricco di faraglioni e grotte preistoriche.

E come dimenticare il fatto che in estate il Salento si trasforma in un palcoscenico musicale a cielo aperto: balli, melodie e serenate al ritmo inesorabile del tamburello, suoni ripescati dalla tradizione rurale del ballo della pizzica, quando le giovani contadine, sfinite da una vita di stenti e negazioni, ‘davano di matto’.

Che sia alla Notte della Taranta a Melpignano o alla Notte di San Rocco di Torrepaduli cambia poco.  Il palcoscenico degli eventi salentini sembra non finire mai. E poi le pittule, le friselle, i ricci e l’olio di oliva sulle bruschette al pomodoro…in un tripudio di sapori indimenticabile.

E ancora i dolmen e i menhir, la cava di bauxite di Otranto, la grotta della Zinzulusa a Castro….Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta.

Non ci sono vie di mezzo, il Salento o lo ami o lo odi, ma se lo ami ci ritorni.



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