
Il poker è uno dei giochi di carte più giocati e conosciuti al mondo e genera ogni anno un giro d’affari di portata planetaria. Ma quando è nato ufficialmente e come si è evoluto dal 1800 a oggi e negli ultimi anni? Proveremo a capirlo nelle prossime righe analizzando i passaggi fondamentali che l’hanno trasformato nella disciplina che tutti conosciamo.
Ancora oggi non è possibile definire una data certa di nascita del poker e l’ipotesi più credibile è che si tratti di un’evoluzione di giochi già esistenti. Uno di questi è l’As-Nas (molto simile al poker moderno) che si dice sia stato insegnato ai coloni francesi di New Orleans dai marinai provenienti dalle regioni persiane. Difficile stabilire anche l’origine del nome: alcuni storici sostengono derivi dal francese “poque”, altri dal tedesco “pochen”, altri ancora dall’inglese “poke” che significa “spingere”.
La prima testimonianza scritta, invece, è datata 1843 e la ritroviamo nel libro di Green Jonathan H. “An Exposure of the Arts and Miseries of Gambling”. Qui il poker viene definito come un passatempo molto apprezzato dalla Pennsylvania fino alle sponde del Mississipi. Ed è proprio nella seconda metà dell’800 che la disciplina si diffonde, grazie all’introduzione del mazzo da 54 carte e del “colore”.
Il secolo successivo è quello della diffusione globale del gioco, favorita dai militari americani, e dell’arrivo delle principali varianti dell’epoca: il poker a 5 carte e il 7 card stud. Nella seconda metà del ‘900, invece, si diffondono il Texas Holdem e l’Omaha, ancora oggi tra i più giocati in assoluto, sia in modalità cash game che a torneo.
Uno dei passaggi più importanti nella storia della disciplina è stato proprio l’affermazione del Texas Holdem, variante che (anche se non in senso letterale) è andata pian piano a sostituire il poker a 5 carte più tradizionale affermandosi, a oggi, come quella più giocata online e offline. Le due carte, quindi, sono state grandi protagoniste fino agli anni ‘10 del nuovo millennio, grazie alla nascita di canali televisivi dedicati, all’importanza sempre maggiore assunta dalle World Series of Poker di Las Vegas e alla salita alla ribalta di giocatori che si sono trasformati in icone globali di quello che a oggi viene per lo più considerato non più come un semplice gioco ma come un vero e proprio sport della mente.
Dal 2010 ai nostri giorni il mondo del poker si è evoluto ulteriormente, complici le nuove tecnologie e una rinnovata attenzione per la disciplina. Se fino a pochi anni fa chi voleva intraprendere la strada del professionismo aveva a disposizione solo i testi didattici scritti dai grandi campioni come Brunson e Harrington, oggi può invece attingere da forum, siti d’informazione, portali dedicati e vere e proprie scuole.
E a cambiare negli ultimi tempi non è stato solo il modo di approcciarsi alla disciplina. È cambiato profondamente anche l’approccio dei giocatori al tavolo verde, diventati sempre più aggressivi, spregiudicati e creativi. Giocatori che, e questo è un altro cambiamento epocale, non sono più semplici professionisti, ma si sono trasformati in veri e propri brand. Oggi i più grandi nomi del poker hanno sponsorizzazioni ufficiali, sono ambassador di portali online e di scuole, fanno pubblicità a marchi non necessariamente legati al tavolo verde.
Fin qui abbiamo parlato delle evoluzioni del poker in tempi più o meno recenti. Ma cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi anni? Non ci sono dati certi in tal senso ma alcuni esperti del settore stanno già iniziando a fare le prime ipotesi sul futuro del Texas Holdem. Tutti sono concordi che molto dipenderà dalle nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale avrà un notevole impatto sul gioco, sia a livello formativo, sia per quanto riguarda il training dei professionisti. Idem la realtà virtuale che dovrebbe portare la versione online su un piano completamente diverso, ricreando le magiche atmosfere delle sale da gioco “fisiche”. Quello che è certo, però, è che sentiremo parlare di flop, bluff, scale e colori ancora per molti anni.