Torna a far parlare la vicenda dei fratelli Quarta, i due gemelli di Merine di 37 anni affetti dalla sindrome di Duchenne e costretti ad una esistenza relegata tra le lenzuola di un letto. La loro storia e quella della loro distrofia muscolare ha toccato anche il Generale Luciano Garofano, ex Comandante del Ris di Parma e oggi consulente e opinionista televisivo. Il Carabiniere ha deciso di rivolgere un appello alle istituzioni, scrivendo una lettera indirizzata allo ‘Sportello dei Diritti’. ‘Nei giorni scorsi ho ricevuto un grande insegnamento di vita – scrive il militare. Marco e Sergio Quarta sono paralizzati a letto e riescono solo ad articolare le labbra con un linguaggio che soltanto la loro mamma capisce, ma hanno degli occhi meravigliosi con i quali valicano qualsiasi limite e riescono ad andare direttamente al cuore: il mio l’hanno colpito e nutrito meravigliosamente’.
Il Generale prosegue: ‘Il breve tempo che ho trascorso in quella casa è stato un concentrato di sensazioni e di emozioni intense che mi hanno fatto capire quanto l’amore, quello vero, non abbia limiti e quanto la nostra vita, quella di persone normali, debba essere sempre considerata un grande dono ed un privilegio. Purtroppo, però, ho toccato con mano anche quanto sia grande, assurda, riluttante ed ingiustificata l’indifferenza e l’egoismo delle Istituzioni’.
Un’assenza denunciata nel tempo dai genitori dei due gemelli: i coniugi Quarta, infatti avevano lamentato il mancato ricevimento del cosiddetto ‘assegno personalizzato’ previsto dalla Regione Puglia nel 2010 e dei 300.000 euro già concessi dalla stessa Regione al Comune di Lizzanello. Inevitabile, quindi, per il padre dei due presentare denuncia alla Guardia di Finanza e all’Autorità Giudiziaria.
‘A casa Quarta – conclude la lettera del Generale – ho trovato solo il conforto dell’Arma dei Carabinieri che con il comandante della stazione di Lizzanello ed i suoi uomini seguono costantemente la gravissima situazione. Mi appello pertanto a tutte le Istituzioni, agli enti locali ed a quelli regionali, affinché escano da questa vergognosa latitanza e recuperino quel doveroso senso di responsabilità che gli permetta in tempi brevissimi di sostenere adeguatamente Sergio e Marco ed i loro eroici genitori’, chiude la lettera.