Fipe Lecce: «No alla concorrenza sleale delle sagre»

Di seguito, l’elenco completo delle indicazioni rivolte ai Comuni salentini per un corretto svolgimento delle sagre.

Prosegue l’impegno di FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia, nella lotta all’abusivismo e alla concorrenza sleale.
 
In concomitanza con l’arrivo della stagione estiva, FIPE Lecce risolleva il problema della concorrenza sleale attuata dalle sagre “selvagge” nei confronti degli imprenditori della ristorazione, che al contrario operano da sempre nel pieno rispetto delle vigenti normative fiscali, igienico-sanitarie e di tutela del lavoro.
 
Il dilagare del fenomeno negli anni passati ha fatto emergere problematiche di grande rilievo che investono sia i pubblici esercizi, che puntualmente vedono calare gli incassi a causa della ricca offerta eno-gastronomica attuata per pochi euro nel corso delle sagre, che gli stessi consumatori, ignari della scarsa attenzione riservata ai requisiti igienico sanitari e alla tutela della loro salute.
 
Pertanto, nella consapevolezza della valenza positiva delle sagre, quali manifestazioni in grado di creare momenti di aggregazione sociale, ma soprattutto di rilevanza per la promozione turistica del territorio attraverso la valorizzazione delle tradizioni locali, FIPE Lecce ha inviato ai sindaci dei comuni salentini un “manifesto” contenente 7 utili indicazioni per un corretto svolgimento delle sagre.
 
Così facendo, il sindacato che rappresenta la categoria dei pubblici esercizi intende offrire agli organi istituzionali la possibilità di mettere in atto politiche di programmazione di eventi estivi in un’ottica di tutela sia delle attività del settore della ristorazione, che operano con onestà e osservanza delle norme, che della salute dei frequentatori e dei tanti turisti. 
 
Indicazioni per un corretto svolgimento delle SAGRE rivolte a tutti i Comuni della Provincia di Lecce: 

  1. Il Comune stabilisca un numero massimo di giorni da destinare nel corso dell’anno alle Sagre, il numero dei giorni è stabilito in base alla storia e alla sostenibilità del territorio comunale interessato.
  2. Il Comune fissi una data ultima entro la quale tutte le associazioni di volontariato interessate siano tenute a presentare le richieste per l’organizzazione delle Sagre (sarebbe quanto mai opportuno individuare la stessa data per tutti i Comuni della Provincia, ad es. entro e non oltre il 31 Gennaio). Le domande devono contenere dettagliatamente i contenuti e la tipologia della Sagra.
  3. La Sagra deve essere consolidata nel tempo e di breve durata, la somministrazione di cibi e bevande non deve comunque superare i 4 giorni. Deve promuovere tipicità, storia, cultura locale e le produzioni agroalimentari del Comune.
  4. Tutte le imprese del territorio comunale dovranno essere coinvolte con azioni di marketing ed iniziative promozionali.
  5. La Sagra deve essere assolutamente priva di scopo di lucro, fondata sul volontariato, sulla liberalità e sull’impegno gratuito delle persone in maniera tale da coinvolgere tutta la comunità locale.
  6. Il numero delle portate somministrate deve essere inerente e limitato all’oggetto della Sagra, prevedendo solo poche alternative, esclusivamente genuine e tipiche. Si dovrà garantire l’autenticità della Sagra, producendo opportuna documentazione sull’origine delle materie prime al fine di poterle tracciare.
  7. Dovranno essere in ogni modo garantite tutte le vigenti normative igienico-sanitarie, fiscali e di tutela sul lavoro.