Avverse condizioni meteo, rimandata l’accensione della Focara di Novoli

Rimandata per il forte vento l’accensione della focara di Novoli, la tradizionale pira che si accende in onore di Sant’Antonio Abate, il santo protettore della cittadina del nord Salento

La focara di Novoli, la tradizionale pira che si accende in onore di Sant’Antonio Abate, il santo protettore della cittadina del nord Salento, questa serà non sarà incendiata. L’attesa accensione nella grande piazza di Novoli viene rimandata a causa del forte vento. Troppi rischi per la pubblica incolumità, meglio rimandare.

“Motivi di sicurezza, considerate le avverse condizioni meteorologiche, non consentono di tener fede al tradizionale rito che, ogni anno, infiamma la vigilia della festa in onore del Santo Patrono Antonio Abate.
Seguiranno, nelle prossime ore, aggiornamenti su quanto si deciderà di fare”.

Grande la delusione per tutti quelli che speravano di poter assistere ad uno spettacolo dall’importantissimo significato simbolico, ma gli organizzatori hanno pensato di evitare ogni rischio in una serata particolarmente fredda e ventosa.

Niente accensione dunque, niente spettacolo del ‘fuoco buono‘. Era il 28 gennaio del 1664, quando Mons. Luigi Pappacoda, vescovo dell’epoca, dichiarò il Santo del fuoco protettore della città di Novoli.

Di spettacolo abbiamo parlato oltre che di atto di devozione. Impossibile, infatti, descrivere la magia regalata dalle “fasciddre”, le faville che si sprigionano nell’aria dalle fascine di tralci di vite sapientemente posizionate dai maestri pignunai, gli unici a conoscere il segreto per costruire una pira sempre più imponente. Una tecnica tramandata di generazione in generazione.

In attesa di assistere nelle prossime ore o nei prossimi giorni alla Focara di Novoli, uno degli appuntamenti invernali più attesi, riportiamo i versi che, per Leccenews24.it, Miriam Perrone ha dedicato all’evento salentino.

La focara

La Focara ane ‘mpicciata,
a Noule la gente è ‘rriata.
Tanti fuechi ane sparati, tutti colorati,
li piccinni cu l’uecchi all’aria ane ‘babbati.
Sant’Antoni mia, fanni cu bete n’annu senza malatia,
ca li sordi ni li facimu cu la fatia.
Intra la terra toa tanti furestieri
ca te ‘ffidane pinsieri.
Ti lu fuecu tante anime ha salvatu
e pi quistu santu ha ‘dintatu.
Ora ti onoramu cu balli e canti
ma nu ti scirrare ti nui, puru ca simu tanti.

Traduzione
Hanno acceso la focara (il falò),
tanta gente è arrivata a Novoli.
Hanno sparato tanti fuochi, tutti colorati,
i bambini sono rimasti con gli occhi aperti a guardarli.
Sant’Antonio mio, fa che sia un anno senza malattia
Perché tanto i soldi li può portare soltanto il lavoro.
Nella tua terra è arrivata tanta gente da lontano,
gente che ti affida le proprie preoccupazioni.
Hai salvato tante anime dal fuoco
e per questo sei diventato santo,
oggi ti onoriamo con canti e balli
e tu non dimenticarti di noi anche se siamo tanti.



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