Le foibe raccontate “dal vivo”, la testimonianza di Alessandro Altin nel Salento

Grazie all’impegno culturale di Donato Maglio, a Lecce e a Sogliano, il tema delle foibe è tornato in primo piano, proprio in questi giorni.

Il linguaggio degli occhi e del cuore è il titolo di un piccolo volume scritto da Donato Maglio e Michele Carbone, una testimonianza dalle foibe che è stata accompagnata dalla voce di Alessandro Altin, testimone di scenda generazione di quella tragedia.

Nella sala consiliare del comune di Sogliano Cavour è stato ricordato che il giorno del ricordo venne istituito nel 2004 dal governo Berlusconi sotto la presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi.

Ma cosa sono esattamente le foibe?

Alessandro Altin ha risposto così:

“Dobbiamo pensare ad un enorme baratro che scende negli abissi della terra, e ce ne sono tantissime di foibe nell’arco dello spazio che intercorre tra Istria e Fiume, più di 1700, quindi un groviera tipico del territorio carsico. Le foibe sono degli imbuti profondi dai 70 ai 90 metri dove le persone venivano scaraventate senza alcuna possibilità di sopravvivenza”.

Una pulizia etnica vera e propria quindi, ricordando che le vittime sono sempre vittime e i carnefici sempre carnefici, in tutte le situazioni, in tutti i conflitti.

“Sposo assolutamente queste parole, ma per la nostra parte dobbiamo dire che la nostra è una storia dimenticata, finita nell’oblio della storiografia, pensate che il primo presidente della Repubblica ad inginocchiarsi davanti alla foiba di Basovizza è stato Francesco Cossiga nel 1991, mi sembra un po’ tarda questa riconoscenza… Poi il presidente Ciampi qualche anno dopo ci ha dato la possibilità di celebrare una pagina dolorosa della nostra storia recente”.

Perchè a Sogliano e prima a Lecce la testimonianza di Alessandro Altin?

“Io sono un volontario e ho cercato di concentrare nel Salento, avendo avuto la sollecitazione da parte di tanti amici, alcune giornate per poter raccontare dal vivo come sono andate le cose in quei territori del confine orientale di cui si sa poco o nulla.

La sera prima Altin aveva partecipato ad un incontro organizzato in suo onore nell’open space del Comune di Lecce, un incontro andato quasi deserto a motivo della scarsa sensibilità dei cittadini sull’’argomento o della carente organizzazione a cura dell’amministrazione comunale leccese, che ha perso una buona occasione utile a dimostrare l’attenzione delle istituzioni su temi di interesse nazionale”.



In questo articolo: