Giustizia, anno nuovo vecchi problemi. Dell’Anna: ‘La Corte d’Appello di Lecce non si tocca’

Nella Sala Udienze della Corte d’Appello di Lecce è stato dato il via al nuovo anno giudiziario. Al centro della relazione del Presidente Marcello Dell’Anna le questioni strutturali e del riordino: ‘Giù le mani dalla Corte di Lecce: non ha senso accorparla con quella di Bari’.

È iniziato ufficialmente il 2016 anche per la giustizia italiana. Questa mattina, infatti, è stato inaugurato il nuovo anno giudiziario. Nella sala Udienze della Corte d’Appello di Lecce è stato, come di consueto, l’intervento del Presidente della Corte Marcello Dell’Anna a dare il via alla nuova annualità. In una sala gremita, quindi, Dell’Anna ha tirato le somme dell’anno appena trascorso, ripercorrendo un anno di cause e sentenze e focalizzandosi suoi soliti problemi che da anni attanagliano i Palazzi di Giustizia d’Italia e del Salento.

Su tutte le questioni relative al riordino delle sedi e quelle delle criticità strutturali. Su questo punto Marcello Dell’Anna è stato chiaro: ‘La revisione della geografia giudiziaria – ha detto – va condotta con criteri di ragionevolezza, escludendo le soluzioni estreme, come quella prospettata della soppressione della Corte d’Appello di Lecce e la sua confluenza negli uffici di Bari. Dal capoluogo di regione è stato già detto che una simile manovra non sarebbe sopportabile a livello logistico: tutto questo mi sembra che non abbia alcun senso’.

Difende la sua Corte, quindi, il Presidente, che prosegue: ‘Il principale problema è quello logistico e a risentirne è, ovviamente, l’attività giudiziaria. La soppressione, ad ogni modo, è cosa fatta: eventuali rimpianti restano quindi superati. Certo, però, che il problema va affrontato e risolto’. Una situazione quella descritta da Dell’Anna che ha caratterizzato un 2015 ricco di proteste, scioperi e astensioni dalle udienze, soprattutto da parte dell’avvocatura salentina.
‘Io stesso – chiosa il Presidente della Corte d’Appello –  mi sono rivolto al Ministero della Difesa e a quello della Giustizia per una eventuale acquisizione di nuove aree: ricordo a tutti che il Tribunale di Lecce di Viale De Pietro è collocato in un ex edificio condominiale’.

L’anno appena trascorso è stato poi quello che ha segnato il passaggio di competenze riguardo le spese per la gestione dei palazzi di giustizia dai Comuni allo Stato centrale: troppi i costi da sostenere per gli enti locali, troppo pochi i fondi a disposizione di questi ultimi: ‘Con questa manovra il Presidente della Corte d’Appello è diventato una sorta di manager, potendo essere delegato a firmare contratti e a svolgere attività di vigilanza, programmazione e contabilità. Noi ci siamo impegnati a dare continuità ai servizi, subentrando nei contratti in corso e stipulandone di nuovi. Una vera mutazione genetica del ruolo dei capi degli uffici. Mi preme comunque ringraziare i comuni di Lecce, Brindisi e Taranto per il supporto che stanno offrendo nell’assecondare il processo di cambiamento iniziato’.

Prima di passare alle analisi delle attività di ogni ufficio del distretto, Marcello Dell’Anna ha immediatamente precisato: ‘Nel corso dell’ultimo periodo l’attività giudiziaria è stata segnata dal nuovo solco tracciato dal Csm e che impone di ridurre il carico di pendenze arretrate, secondo il criterio della priorità delle cause civili. Nel distretto della Corte d’Appello di Lecce la produttività è stata cospicua, avendo riscontrato un generale calo delle pendenze’.

Dell’Anna si è poi lanciato nella disamina dei numeri, Corte per Corte, sezione per sezione. Particolarmente attese sono state poi le considerazioni sulla criminalità organizzata: ‘Dalla relazione del Procuratore Generale – spiega il Presidente – emerge una sorta di stabilizzazione degli interessi sul territorio dei clan storici della Sacra Corona Unita. Sul piano detentivo, però, si registra qualche vicenda di benevolenza, con forti riduzioni di pena agli imputati di delitti associativi. Ad ostacolare l’azione di contrasto emergono vari fattori: la scarsa collaborazione delle vittime, la crisi economica che spinge molti imprenditori a rivolgersi alla criminalità per ottenere credito, la solidarietà che accomuna le varie fazioni mafiose. Da parte di queste ultime, poi, pare esserci l’interesse a mantenere una situazione di equilibrio sul territorio’.

Uno sguardo al traffico di stupefacenti: il quantitativo di droga pensate sequestrato non è di poco conto. Nei territori di Brindisi e Lecce sono stati sequestrati in totale millecinquecento chili di cannabis, 32 chili di cocaina, 53 di eroina. Notevolmente inferiori i numeri nel tarantino. ‘Ancora attuali sono i collegamenti con l’Albania’, ha detto Dell’Anna. Nessun omicidio di mafia, comunque, rientrato l’allarme sul contrabbando di sigarette, ma sono in aumento gli episodi di danneggiamento, intimidazione, violenze e di incendi alle vetture, oltre alle numerose esplosioni presso esercizi commerciali.

Nel dettaglio, si legge nella relazione, i numeri nel circondario di Lecce: i procedimenti sopravvenuti nei confronti di persone note sono stati oltre 15mila: quasi tutti sono stati definiti. Due gli omicidi volontari (il numero più basso negli ultimi 12 anni), 125 quelli colposi. Centoventisette le rapine, 50 casi di usura, 208 episodi di estorsione. Sono in aumento i casi di furto, ma calano i delitti contro la Pubblica Amministrazione. 133 i casi di violenza sessuale, trecento quelli di stalking. Ma su tutti cresce il dato dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Infine, Marcello Dell’Anna ha augurato il meglio a tutti gli operatori della giustizia per il nuovo anno appena inaugurato: e che sia l’anno della continuità, ma anche della svolta, per il bene di tutta la comunità.



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