Era il 3 aprile 1961, quando in occasione del viaggio in Sudamerica dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi fu emesso un francobollo. Un ‘bollo’ rosa, del valore nominale di 205 lire, ricercatissimo tra i collezionisti data la sua rarità legata ad una storia affascinante che ha reso il suo valore, per un errore, enorme. Non solo, è anche tra i più falsificati di sempre.
Il leggendario Gronchi rosa e l’errore di Poste Italiane
Tutto cominciò con il viaggio del Presidente Gronchi in Sudamerica. Il programma prevedeva la visita di Argentina, Uruguay e Perù. Poste Italiane decise di celebrare l’evento stampando dei francobolli “speciali” in cui erano raffigurate le due sponde dell’Atlantico, l’aereo presidenziale e la nazione da visitare. Un francobollo di 170 lire di colore blu per la visita in Argentina. Uno verde di 185 lire per l’Uruguay. E uno rosa per il Perù, ma in questo caso qualcosa è andato storto. Tutta colpa (o merito) di una cartina sbagliata.
Pare che a Roberto Mura, il disegnatore a cui furono commissionati i disegni dei francobolli, fosse stato consegnato un atlante del 1939, già vecchio perché non teneva conto della vittoria del Perù che, per 12 mesi, aveva combattuto una guerra sanguinosa contro l’Ecuador per il controllo di un territorio nel bacino del Rio delle Amazzoni. Da qui l’errore grossolano: il «Gronchi rosa» andò in stampa con i vecchi confini, sollevando non poche polemiche.
Il gronchi rosa fu emesso lunedì 3 aprile del 1961, il giorno di Pasquetta quando molti italiani avevano caricato le loro Fiat 500, 600 (i modelli all’epoca più diffusi) per andare in gita fuori città, un’abitudine che stava diventando sempre più frequente in quegli anni. Quella mattina non furono in molti a presentarsi negli uffici postali per ritirare i tre francobolli pensati per celebrare la visita del Presidente in Sud America.
Scoperto lo sbaglio, si tentò di correre ai ripari ritirando tutti i francobolli veduti, poco meno di 80mila, ma non bastò. Molti erano già sulle buste, pronti per essere spediti. Si cercò, di bloccarli negli uffici di smistamento, dove i dipendenti furono incaricati di coprire i francobolli rosa sbagliati con una versione grigia, corretta.
Qualcuno all’occhio attento è sfuggito. Gli esemplari in circolazione acquistarono un valore di mercato e filatelico sempre più alto con il passare degli anni.