A scuola di resilienza per ‘Guardare al futuro’: focus su studenti e famiglie in attesa del ritorno alla normalità

IGuardare al futuro è un progetto sociale del Rotary Club Tricase – Capo di Leuca destinato a studenti e famiglie per monitorare il ritorno alla normalità.

‘Estate’ è sempre stato sinonimo di ‘vacanze’. Ma in fase post-Covid, anche la normalità assume diverse sfaccettature, soprattutto se si parla di scuola. A settembre, infatti, ripartirà una scuola che sarà sicuramente e per forza di cose, una scuola ‘diversa’.

Ma gli studenti? Come hanno vissuto gli studenti la pandemia e il lockdown? Che tipo di emozioni hanno elaborato in questi mesi? E, soprattutto, cosa vedono nel loro futuro?

Per dare risposte a questi interrogativi ma anche per raccogliere le informazioni utili a predisporre strumenti in supporto dei giovani che si apprestano a riprendere in mano, dopo la pandemia, la propria vita, arriva il progetto sociale ‘Guardare al futuro’.

Ideato dal Rotary Club Tricase – Capo di Leuca, presieduto per l’anno rotariano 2019-2020 dalla dottoressa Luigia Morciano, pediatra, genetista e responsabile ‘Malattie Rare’ presso l’A.O. Card. Panico di Tricase, in collaborazione con uno staff di professionisti, il progetto ‘Guardare al futuro’ si propone principalmente come uno studio sulle conseguenze del lockdown sui giovani. Ma non solo. Uno staff di psicologi e coach affiancherà professori e famiglie in questa fase di passaggio in attesa del ritorno a scuola in condizioni di ‘normalità’.

La resilienza, vivere i cambiamenti senza paura

‘Guardare al futuro’ non è un semplice progetto ma un vero percorso di studio e di analisi sui comportamenti e le attitudini dei ragazzi e delle famiglie in relazione al distanziamento sociale. Il progetto si avvarrà della preziosa collaborazione degli istituti scolastici.

La finalità è quella di arrivare a definire gli strumenti adatti ad ottimizzare e valorizzare il concetto di “resilienza”.

Tra gli obiettivi del progetto quello di fotografare il vissuto degli studenti del quinto anno durante gli ultimi tre mesi, rilevare la capacità di adattamento, individuare le loro emozioni e rilevare i bisogni a breve medio termine.

Questo percorso consentirà, dunque, di proiettare i bisogni dei ragazzi nel futuro nonostante l’incertezza e trasformare le emozioni negative dei ragazzi in sfida.

Il progetto ‘Guardare al futuro’ coniuga presente e futuro attraverso la metodologia del coaching e la gestione pro-attiva del conflitto per consentire di sviluppare piani d’azione mirati a supportare i giovani studenti impegnati nel tentativo di coniugare necessità ed ambizioni.

L’indagine si prefigge di misurare la quotidianità degli adolescenti, valutando l’impatto del lockdown prendendo in esame tre macro-aree: la gestione dello spazio e del tempo; le emozioni e la socialità; il senso di responsabilità.

Ma non solo, perché sarà approfondita anche la questione della cosiddetta “Disuguaglianza Digitale” non solo come possibilità di accesso alla rete ma anche come capacità di interagire nel mondo digitale.

La scuola al centro

In questo progetto, un ruolo fondamentale è assegnato alle scuole.

Primo tra gli istituti scolastici ad aderire allo studio di ‘Guardare al futuro’ l’Istituto Comprensivo Italo Calvino’ di Alliste, capofila delle scuole della Rete Ambito 20, coordinata dalla Dirigente professoressa Filomena Giannelli.

La scuola riveste un ruolo di primaria importanza nel percorso dei ragazzi chiamati, in una condizione di straordinarietà, ad affrontare scelte che avranno un peso specifico notevole nelle loro vite.

“Questo periodo di emergenza ha visto i ragazzi vivere e reagire in modo diverso alle varie situazioni che si sono succedute” ha sottolineato in una nota la professoressa Filomena Giannelli, motivando così anche la scelta di aderire al progetto ‘Guardare al futuro’. “C’è da dire che sono stati in gamba a riuscire a rimanere attivi osservando e rispettando le nuove norme senza ribellarsi – ha concluso la professoressa Giannelli – quello che ci chiediamo, che vorremmo sapere e conoscere è il loro stato d’animo in quelle giornate, come le hanno vissute effettivamente; come possiamo aiutarli a riprendere il loro futuro capire significa anche essere pronti a fronteggiare altre situazioni simili.”

Mediazione e coaching

 Le restrizioni sociali che si sono rese necessarie per il contenimento della pandemia da CoVid -19 hanno generato numerose ripercussioni comportamentali. Il distanziamento sociale potrebbe aver provocato una presumibile dissonanza cognitiva data dallo stravolgimento degli stili di vita, delle abitudini e delle aspettative fondate sulla regolarità temporale della vita sociale.

Giovanni Scarascia, e Daniela Pagano, autori dei questionari elaborati insieme alla dottoressa Luigia Morciano, filtreranno e organizzeranno i dati di questo studio.

Lo studio si baserà sull’analisi dei dati forniti dai questionari che saranno somministrati ai giovani studenti e che saranno compilati anche dai genitori. I questionari sono in formato digitale, rapidi nella compilazione e redatti nel pieno rispetto della privacy perché anonimi.

Giovanni Scarascia, psicologo, ci spiega così le sue competenze: “Sono specializzato nella risoluzione del conflitto. Il ‘conflitto’ è quel momento in cui si incontrano delle diversità, in cui le distanze si fanno minori, in cui il Cambiamento è in atto, in cui non esiste zona di confort ma solo di apprendimento. Qui, le relazioni con le persone vicine (in senso fisico ed emotivo contemporaneamente) ma anche con sé stessi, diventano più difficili, stridono proprio a causa di situazioni di stress.”

Daniela Pagano, executive e career coach, spiega così il suo intervento nel progetto: “La mia attività mira a creare nelle persone la consapevolezza nel “qui ed ora” con l’obiettivo di imparare apprezzare la propria individualità, guidare nell’attivare un processo di automotivazione e nel costruire un piano d’azione che consenta di “guardare oltre” , generando fiducia, uno dei Valori cardine che aiuta nell’essere decisori del proprio futuro.

In sostanza, un career coach è un allenatore che aiuta le persone a crescere e prosperare nella corsa per la soddisfazione professionale e personale.

Questo processo aiuta ogni persona a migliorare la sua prospettiva sul lavoro e sulla vita, liberando il suo potenziale.”

Un progetto firmato Rotary Club Tricase – Capo di Leuca, a.r. 2019/2020

Il Rotary Club Tricase Capo di Leuca è un club giovane ma molto attivo. Nato ufficialmente il 16 aprile 2018 grazie al grande impegno di alcuni amici di Tricase e del Capo di Leuca, dei soci del Club Lecce e del governatore Gianni Lanzillotti. Primo presidente del Rotary Club Tricase-Capo di Leuca è stato Antonio Marsilio.

Il Rotary è, in ordine di tempo, la prima organizzazione di servizio del mondo. Il suo motto è “Servire al di sopra di ogni interesse personale”. I Rotary nascono dalla visione di Paul Harris, un avvocato di Chicago che ha creato il primo Rotary Club a Chicago il 23 febbraio del 1905. Queste organizzazioni internazionali sono costituite da uomini e donne provenienti dal mondo degli affari e delle professioni che lavorano fianco a fianco per realizzare progetti umanitari e di assistenza alle comunità.

Con questo spirito è stato concepito ‘Guardare al futuro’, un progetto-studio ideato e promosso dalla dottoressa Luigia Morciano presidente dell’anno rotariano 2019-2020, appena concluso. ‘Guardare al futuro’ nasce dalla stretta collaborazione di Gina Morciano con Giovanni Scrarascia e Daniela Pagano ed è coordinato da Tiziana Protopapa. Al progetto ha, inoltre, collaborato l’Ingegnere Massimo Marra del Dip.di Ingegneria dell’Innovazione autore dei questionari che saranno somministrati agli studenti.

Già in fase di lockdown, il Rotary Club Tricase – Capo di Leuca, sotto la guida della presidente Gina Morciano, aveva lanciato un altro progetto sociale: ‘Ti Ascolto…’ che era stato ideato per dare supporto a chi, costretto improvvisamente a stare chiuso in casa, si era sentito travolto da ansie e paure. Le conseguenze dei cambiamenti drastici sulla psiche non vanno mai sottovalutate e, in qualità di pediatra e di responsabile di ‘Malattie Rare’, la dottoressa Morciano ha voluto predisporre un servizio di ascolto che tendesse una mano a chi stava affrontando e vivendo con difficolta i momenti più oscuri della pandemia.

Il 13 luglio scorso, durante una bellissima serata con un parterre di ospiti di tutto rispetto, si è tenuta la cerimonia del ‘Passaggio del martelletto’ con Federica Mitolo De Donno che succede a Luigia Morciano alla presidenza del giovane ma attivissimo Club Rotary.

Alla cerimonia hanno partecipato il vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli, e il vicario Don Beniamino Nuzzo, Suor Margherita Bramato, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Cardinale Panico”, la vice presidente della Regione, Loredana Capone, il governatore del distretto 2120, Giuseppe Seracca Guerrieri e tutti i presidenti dei Rotary della provincia.

Nel nuovo direttivo anche Dante De Giorgi (vice presidente), Francesco Bramato (segretario), Anna Musarò (prefetto) ed Eliseo Aprile (tesoriere) ed i consiglieri Gina Morciano, Antonio Cotardo, Antonio Todisco, Carlo Alberto Portaluri, Nino Cito e Chiara Piri.

Per info e contatti: [email protected]



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