
Nel Salento fatto di mare e muretti a secco, di ulivi e di vigneti, ti salsedine e di vento, la storia locale è scritta tra i vicoletti dei centri storici, sulle facciate dei palazzi signorili, nelle ricche balconate barocche, nelle semplici chiese rupestri e nelle splendide basiliche.
Al centro del Salento, il cuore pulsante corrisponde esattamente ad un territorio che prende il nome di Grecìa Salentina (è di questi giorni la notizia che insieme a Taranto, la Grecìa è tra le 10 finaliste in gara per il titolo di Capitale della Cultura 2022).
Quest’area del Salento si distingue per avere nel DNA tracce di passato contaminato da una cultura greco-bizantina, una cultura che si legge senza difficoltà in ogni angolo di questo luogo magico. Sono tante le testimonianze: su tutto, le cripte che, come gemme, impreziosiscono la Grecìa Salentina.
La Cripta di Santa Cristina di Carpignano Salentino
A Carpignano Salentino, la Cripta di Santa Cristina, la più importante testimonianza del periodo bizantino rupestre nell’intera Italia meridionale, custodisce preziosissimi affreschi che rappresentano una straordinaria opportunità di studio di questo periodo storico.
La bellezza della Cripta risiede nel fatto che essa conserva – caso unico nel Meridione d’Italia – le iscrizioni dedicatorie recanti i nomi dei committenti, le firme degli artisti e la datazione precisa al mese delle opere pittoriche.
Questa bellissima Cripta ha bisogno del sostegno e del voto di tutti: partecipa, infatti, al censimento ‘I Luoghi del Cuore’ promosso dal Fondo Ambiente Italiano.
Il FAI che promuove la valorizzazione e il recupero dei “luoghi del cuore” patrimonio storico, artistico e naturalistico vuole favorire con questa iniziativa, un percorso “dal basso”, accogliendo le istanze delle comunità.
Ci sarà tempo fino al 15 dicembre per votare i luoghi che in un modo o nell’altro ci hanno regalato emozioni.
Si potranno votare più luoghi, ma per ognuno si potrà esprimere solo un voto.
Basterà, dunque, un click per sottolineare la bellezza senza tempo della Cripta Bizantina di Santa Cristina.
Nea Carpiniana
In questo momento la cripta è sottoposta a lavori di restauro per cui bisognerà attendere il 2022 per tornare ad ammirare dal vero questa cripta interamente affrescata e risalente al IX sec. d.C.
Chi lo desidera, però, potrà fare un tour virtuale accedendo dal sito di Nea Carpiniana che garantisce la fruizione della cripta di Santa Cristina in collaborazione con l’Arcidiocesi di Otranto.
L’associazione culturale Nea Carpiniana e composta da volontari appassionati di cultura ed è attiva dal 2016. Obiettivo dell’associazione è la valorizzazione e la promozione del patrimonio materiale e immateriale di Carpignano Salentino.
“1020-2020 is tus eònas ton eònon, per saecula seculorum”
Appuntamento rimandato, invece, per i festeggiamenti e le celebrazioni dei mille anni degli affreschi di Eustazio.
L’affresco di Eustazio compare lungo la parete orientale della cripta di Santa Cristina, più precisamente nella seconda abside. Stando alle iscrizioni che lo accompagnano, l’affresco che mostra al centro un Cristo in trono, a destra una raffigurazione della Vergine con il Bambino e a sinistra l’arcangelo Michele, è stato realizzato nell’anno 1020.