Mattinata di protesta per gli agenti della Polizia Penitenziaria di Lecce, che proprio nel giorno della ricorrenza della fondazione del loro Corpo, hanno deciso di manifestare tutto il loro dissenso verso una situazione che, a loro detta, è divenuta ‘gravissima’.
‘Le notizie che arrivano dalla Segreteria Generale – lamenta la segreteira provinciale dell'Osapp, l’organizzazione sindacale della Penitenziaria – la carenza cronica di uomini e mezzi, il mancato riallineamento dei ruoli, la latitanza di una riforma delle carriere e il tentativo di smantellamento della Polizia Penitenziaria in atto, non sono più sopportabili’.
Ecco, quindi, i motivi che hanno spinto il sindacato di categoria a dare appuntamento a tutti gli agenti presso la casa circondariale di Lecce di Borgo San Nicola, per un sit-in di protesta. ‘Proprio il carcere leccese – lamentano ancora dall’Osapp – partendo dalle sproporzionate uscite dei detenuti verso l’ospedale, mostra pecche assai preoccupanti. La mancata sicurezza del personale comandato per piantonamenti e traduzioni, la mancata installazione di sistemi anti-intrusione e anti-scavalcamento, poi ancora la mancata apertura di ambulatori interni e la poco salubre qualità dei luoghi’. Insomma c’è tanto da lamentarsi a detta degli agenti i quali non chiedono un aumento di stipendio, ma semplicemente più dignità e maggiore sicurezza.
Una possibile soluzione, spiegano ancora dal sindacato, potrebbe essere quella di essere accorpati alla Polizia di Stato: ‘pensiamo che una buona strada potrebbe essere quella di passare sotto le dipendenze del Ministero dell’Interno, abbandonando così, finalmente, il dicastero della Giustizia’.
A pochi passi dalla protesta, all’interno della casa circondariale del capoluogo salentino, la grande cerimonia per festeggiare i primi 199 anni della Penitenziaria: ‘giunti a due secoli di vita, riteniamo che un cambio di rotta sia inevitabile’, concludono gli agenti.
