«Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo». Scelgono una significativa citazione di Sandro Pertini, i lavoratori ormai ex della British American Tobacco per ricordare alla politica e alle istituzioni «cosa dovrebbe essere uno Stato, quali i suoi doveri e quali i diritti costituzionali dei suoi cittadini…» Non a caso lo fanno il primo maggio, il giorno dedicato alla festa dei lavoratori.
«In cinque anni – si legge nella nota – ne abbiamo sentite di belle parole, ne abbiamo visti di politici che si sono schierati al nostro fianco e poi si sono dileguati, quanti promettevano e poi puntualmente non mantenevano. In cinque anni, abbiamo visto quanto il potere delle multinazionali può nel controllo della politica e dei media, come l’interesse di una multinazionale è più importante della vita e del lavoro di 400 famiglie, come la poi tanto decantata responsabilità sociale sia soltanto una chimera».
Difficile riassumere in poche righe la complicata vicenda ex-bat, nonostante abbia occupato spesso le prime pagine dei giornali locali. In questi ultimi anni, le tappe dell’intricato percorso – tra riconversioni pianificate, ma mai arrivate al capolinea – sono state tantissime. E spesso la luce in fondo al tunnel si è rivelata soltanto un abbaglio. Ultimo, in ordine di tempo, il sit-in in Prefettura dove al grido di “non c’è dignità senza lavoro” hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto per capire cosa concretamente si facendo per scongiurare la disoccupazione.
«In questo giorno di festa, di diritti – si legge nel comunicato – noi ribadiamo il diritto al nostro lavoro, a quel lavoro che con sotterfugi, intrighi di potere e interessi economici ci è stato scippato…quel lavoro che tanti lavoratori e tante famiglie salentine aspettano per vivere dignitosamente la loro vita…Buon primo maggio…».
