Nove pazienti guariti donano il plasma per i malati Covid19. La ‘sperimentazione’ in Puglia entra nel vivo

La Regione Puglia entra nel vivo della sperimentazione della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19

Come accadeva anche prima della pandemia, quando il Coronavirus non aveva stravolto le abitudini degli italiani e causato quasi 32mila morti, con o per il Covid19, donare diventa un gesto importante per salvare una vita o per aiutare chi sta ancora combattendo contro un ‘nemico invisibile’ dal nome di brutti mali. È così anche in quest’emergenza sanitaria. Tutte le persone che sono riuscite a sconfiggere il virus hanno teso una mano, hanno donato permettendo ai medici di aiutare chi ancora la guerra non l’ha vinta, hanno offerto una speranza a chi è ancora malato e alla ricerca, permettendole di fare piccoli passi in avanti verso una cura.

Accede nella sperimentazione della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid19 che in Puglia entra nel vivo, come ha comunicato il Governatore Michele Emiliano.

Questa mattina, infatti, i primi nove donatori risultati idonei all’attività di screening sono stati convocati dal centro trasfusionale del Policlinico di Bari per il prelievo/donazione di plasma in aferesi.

Lo screening sui primi 14 candidati donatori, da cui sono risultati i primi 9 soggetti idonei, è stato completato dal laboratorio di microbiologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Padova, per la determinazione del titolo di anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 sui campioni di sangue, ovvero la verifica della quantità di anticorpi sviluppata nei pazienti guariti.

Adesso l’attività proseguirà in due direzioni. «Procederemo all’inattivazione virale del plasma dei donatori idonei e al successivo congelamento e conservazione a -40 gradi, prima della infusione di plasma ai pazienti con forme moderate/severe Covid-19 ricoverati negli ospedali pugliesi. Stiamo continuando l’attività di screening per arrivare ai 70-90 donatori che abbiamo indicato per completare lo studio» si legge in una nota.

«A fine settimana valuteremo l’idoneità dei 16 donatori selezionati nei scorsi giorni e proseguiremo con la raccolta del plasma» ha spiegato il dott. Angelo Ostuni, direttore dell’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari e del Centro Regionale Sangue.

La sperimentazione in Puglia è stata possibile grazie all’approvazione dal comitato etico del Policlinico di Bari dello studio interventistico per valutare l’efficacia e la sicurezza dell’immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid19.

«Uno studio multidisciplinare, a cui collaborano tanti professionisti e più aziende ospedaliere, che vede il Policlinico di Bari in prima linea nella ricerca delle migliori terapie per i malati affetti da Covid19» ha concluso il direttore generale del Policlinico Giovanni Migliore.

Ancora una volta, un gesto di grande solidarietà compiuto da chi ha vinto la battaglia può aiutare chi è ancora nel bel mezzo del conflitto. Certo, per trarre conclusioni certe è ancora presto, ma il plasma iperimmune sembra dare risultati incoraggianti. Quanto basta per continuare su questa strada in attesa del vaccino.



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