Impianto di trattamento dell’amianto, il Comitato per la difesa della salute scrive a Ciccarese: “Sig. Sindaco si schieri con i cittadini”

Dopo la lettera dei primi cittadini di Lizzanello, San Donato di Lecce, San Cesario di Lecce e Lequile per chiedere lo stop dell’opera arriva quella del sodalizio di Lizzanello-Merine.

Prosegue a far parlare di sé l’impianto di trattamento dell’amianto da costruirsi a Cavallino.

I primi moti di protesta circa il compimento del progetto si sono avuti nel luglio 2018 con il ricorso al Consiglio di Stato, avverso il Decreto del Ministero dell’Ambiente che ne consente la fabbricazione, a opera dei sindaci di Lizzanello, San Donato di Lecce, San Cesario di Lecce e Lequile.

Nei giorni scorsi, poi, una lettera redatta sempre dai primi cittadini Fulvio Pedone, Alessandro Quarta, Fernando Coppola e Vincenzo Carlà, con cui si chiede l’intervento del Prefetto.

Oggi, a prendere carta e penna per scrivere al Sindaco di Cavallino è, invece, il Comitato civico per la difesa della Salute e Ambiente di Lizzanello-Merine.

“Egregio Sindaco,

chi Le scrive è il Presidente del Comitato per la difesa della salute e ambiente di Lizzanello-Merine, per esternarle tutto il nostro dolore e dissenso per le azioni messe in atto dalla sua Amministrazione specialmente in questi ultimi anni a danno dell’ambiente, ma soprattutto della salute di noi cittadini e anche dei suoi, visto che alle discariche Le Mate-Guarini, oggi dovrebbe aggiungersi in zona P.I.P. un impianto sperimentale per la trasformazione dell’amianto”, si legge nella missiva firmata dal presidente del sodalizio, Raffaello Corvino.

Si parte dagli anni ‘90

“Signor Sindaco, vorrei rammentarle – prosegue Corvino – che già negli anni novanta un suo predecessore tracciò le linee guida della sua Amministrazione e delle Amministrazioni future del Comune di Cavallino e dalle quali Lei non si è discostato neanche di un millimetro. Il suo altisonante uomo politico per eccellenza di Cavallino in un manifesto pubblico sostenne tra l’altro: ‘Che il piano regionale rifiuti non si può cancellare e l’impianto, che vale milioni, non si può rottamare (si riferiva allora alle discariche) e se ciò accadesse provocherebbe un gravissimo  danno al Comune di Cavallino perché il risultato sarebbe il licenziamento dei tanti cavallinesi che vi lavorano e l’inaridimento del bilancio comunale che porterebbe Cavallino ad allinearsi a tutti quelli, che hanno rinunciato a realizzare qualsiasi opera pubblica nel proprio comune e che hanno difficoltà a trovare anche il denaro per pagare gli stipendi dei dipendenti”.

Il Comune continua a operare in quella direzione

“Oggi, la sua Amministrazione opera nello stesso modo che ho descritto innanzi e cioè la società Project Resourse Asbestos attraverso una richiesta, al suo Comune,  di una semplice SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività), chiede la realizzazione di un nuovo impianto per il trattamento di rifiuto speciale pericoloso come l’amianto che è vero si trova nel suo territorio, ma al limite del mio Comune, a pochi metri del Centro Commerciale Conad dove migliaia di persone ogni giorno vanno a fare la spesa, e lei pensa solo al denaro che gonfia il bilancio comunale di Cavallino. Non avete mai pronunciato una sola parola a difesa della salute dei cittadini del circondario e dei cavallinesi stessi che ogni anno accusano diverse malattie tumorali e che sta colpendo i nostri e vostri giovani come la Leucemia. Avete trasformato il nostro amato territorio in una discarica a cielo aperto, incuranti dell’ambiente che tutto il mondo ci invidiava”, continua la lettera.

Oggi, su vari organi di stampa Lei, Sig. Sindaco dichiara che: ‘Nessun impianto per l’amianto fino a quando sarò Sindaco verrà fatto su Cavallino’, ma nello stesso tempo dice di aspettare il risultato che scaturirà dalla Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Lecce, ente deputato al rilascio di detta autorizzazione”.

Annullare la richiesta della Scia

“Con il dovuto rispetto – conclude il presidente dell’associazione –  basterebbe che la sua Amministrazione annullasse la richiesta della SCIA con una motivazione chiara e politicamente convinta che punti all’unico obiettivo ragionevole; la salvaguardia della Salute di tutti i cittadini e dell’Ambiente che ci circonda.

Solo in questo modo il Suo nome verrà ricordato, da noi tutti, come il Sindaco di Cavallino che si è schierato dalla parte dei cittadini e contro gli interessi economici delle grandi lobbies.

Comunque si ricordi che questo Comitato lotterà con tutte le proprie forze affinché nessun altro impianto nasca nel circondario di Cavallino”.



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