Inaugurazione anno giudiziario. Il presidente della Corte d’Appello: “L’autonomia della magistratura una garanzia a difesa dei cittadini”

Il presidente della Corte d’Appello, Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone, come da prassi, ha preso per primo la parola.

Questa mattina, si è aperto l’anno giudiziario 2024, presso l’aula magna del tribunale penale di viale de Pietro, dinanzi ad una platea composta dalle maggiori cariche istituzionali del territorio. Come da prassi, ha preso per primo la parola, il presidente della Corte d’Appello, Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone. “Alla luce della nuova configurazione normativa la cerimonia di oggi, a mio avviso, deve essere interpretata secondo una logica di accountability, cioè di rendicontazione e di responsabilità che fa capo ad ogni istituzione pubblica; ad essa deve rispondere anche l’Amministrazione della Giustizia, nel senso che tutti noi siamo chiamati a rendere conto alla collettività della qualità e dell’efficienza del sistema giudiziario nel quale siamo chiamati ad operare”.

Il presidente della Corte di Appello ha continuato, affermando: “La difesa costante dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura, che, non mi stancherò mai di ripetere, costituiscono non un privilegio o una rendita di posizione ma una garanzia posta a tutela dei diritti dei cittadini, si attua attraverso tutti i presidi previsti dal circuito dell’autogoverno ed in particolare attraverso la professionalità di ogni magistrato, della quale, anche attraverso la Scuola Superiore della Magistratura, deve essere garante il C.S.M….. Ma a ciò deve necessariamente accompagnarsi in ogni magistrato la consapevolezza dei limiti nell’ambito dei quali deve svolgersi la funzione, limiti fissati, non soltanto dal rigoroso rispetto delle regole, ma anche da canoni non scritti di serenità, riservatezza ed equilibrio che portano necessariamente a rifuggire da qualsiasi forma di protagonismo personale o dall’assunzione di missioni improprie”.

Ed ha aggiunto: “Ciò detto, sono costretto a rappresentare che, ancora ed anche frequentemente, la Magistratura è costretta, attraverso i suoi organismi istituzionali e la sua rappresentanza associativa, a difendersi da accuse che vanno ben oltre la sempre legittima critica delle decisioni degli organi giudicanti o anche delle iniziative delle Procure della Repubblica”.

Ed il Presidente Carelli Palombi ha poi continuato: “Riprendendo le parole del Presidente della Repubblica ad un incontro con i magistrati in tirocinio, occorre sempre avere tanto coraggio nell’esercizio di tutte le funzioni giudiziarie, per la preoccupante immensità del potere che ci è stato attribuito.”

Ed ha concluso, citando Piero Calamandrei: “La civiltà dei popoli si misura non tanto dalla bontà delle leggi che li reggono, quanto dal grado d’indipendenza raggiunto dagli organi che quelle leggi sono chiamati ad applicare”.