
Si è insediato, questa mattina, il nuovo procuratore capo di Lecce, Giuseppe Capoccia.
Presso l’aula magna “Vittorio Aymone” della Corte di Appello del tribunale di viale de Pietro, si è tenuta la cerimonia, presieduta dal presidente del tribunale, Antonio Del Coco, anche lui fresco di nomina, poiché nei mesi scorsi ha preso il posto lasciato vacante da Roberto Tanisi (dopo il pensionamento).
Giuseppe Capoccia, procuratore capo di Crotone, prende il posto di Leonardo Leone De Castris, ex procuratore capo a Lecce, che da gennaio dello scorso anno si è insediato a Bari, come procuratore generale. Al momento, il procuratore capo facente funzioni a Lecce, è Guglielmo Cataldi. E quest’ultimo, nella cerimonia di insediamento di Capoccia, ha dichiarato che “si tratta di un momento di gioia”, aggiungendo: “il nostro maestro è stato Cataldo Motta (anche lui era presente in aula, ndr)”. Ed ha continuato: ”Il grande pregio di Capoccia è l’umanità nei rapporti con le parti, anche con il responsabile dei peggiori delitti e la capacità di ascolto”.
Ha poi preso la parola il procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo, Giovanni Melillo che ha dichiarato: “Sono qui per testimoniare la mia gratitudine alla Procura di Lecce. E voglio sottolineare che la nostra è una missione di servizio e non sovraordinata”. Ed ha aggiunto: “Giuseppe Capoccia si inserisce nella linea di continuità con tutti i suoi predecessori e con l’aiuto dei sostituti procuratori, continuerà nell’impegno che ha consentito a questo ufficio l’azione di contrasto alle organizzazioni criminali”. Ed ha concluso con la promessa che “ogni suo passo sarà sostenuto dal mio ufficio”.
Il presidente Antonio Del Coco, ha invece letto un messaggio dedicato a Capoccia, affermando: “Ho un nuovo compagno di avventura. E lavoreremo bene insieme. Entrambi facciamo parte di quella generazione di colleghi “tosti”. Auguri di buon lavoro”.
Ha preso la parola anche l’ex procuratore generale Antonio Maruccia che ha detto, a proposito dell’insediamento di Capoccia: “è una grande soddisfazione tenere servizio nella terra in cui si è nati”.
Ed è intervenuto alla cerimonia, anche il presidente vicario Antonio Francesco Esposito della Corte di Appello, che ha sostituito il presidente Roberto Carrelli Palombi ed ha dato il benvenuto a Capoccia.
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Lecce, Antonio De Mauro, nel corso del suo intervento ha invece dichiarato: “Le qualità di Capoccia sono l’esperienza, la prudenza e la temperanza, ispirate dai valori cattolici. Egli troverà un’avvocatura al suo fianco per garantire le libertà dei cittadini”. Ed anche il presidente della Camera penale “Francesco Salvi” di Lecce, Giancarlo Dei Lazzaretti ha espresso la propria stima verso Capoccia, augurandogli buon lavoro.
Ed ha poi preso la parola il procuratore capo Giuseppe Capoccia che ha esordito, affermando ironicamente: “Una parte di me ha pensato che il Csm avesse sbagliato. È la cosa più bella che potesse accadermi. Non lo sognavo nemmeno” .
Il procuratore ha proseguito, affermando: “”Non sono cambiato. Ho sempre scelto semplicità e concretezza. Sono due capisaldi che ritengo decisivi. E ritengo importante garantire che ciascuno possa vivere in tranquillità e nel rispetto della legge”.
Ed ha continuato sull’importanza dello spirito di servizio, sostenendo: “Il termine servizio si connette al fattore tempo. Gli strumenti per renderlo tale sono vari. Una giustizia lenta non è tale e non rende onore alle vittime”.
Ed ha continuato, soffermandosi sull’importanza del concetto di squadra: “La Procura non è una monade. Ciascuno nell’ambito della sua competenza, deve rendere un servizio condiviso con forze dell’ordine, avvocati. etc. E avrete un interlocutore credibile”. E si è rivolto agli operatori dell’informazione, sostenendo l’importanza dell’esistenza di “diversi punti di osservazione perché la realtà si pone ad interpretazione”. Pur sottolineando l’esigenza di “evitare il ricorso a sensazionalismo”. Infine, ha voluto esprimere un particolare ringraziamento a Guglielmo Cataldi, poiché “ha diretto la procura in situazioni emergenziali e mi ha accompagnato nei miei primi passi con generosità”. Ed ha concluso dicendo: “Le difficoltà ci saranno ma anche con l’aiuto del cielo faremo grandi cose”.
Va detto che nei mesi scorsi, si era riunito il plenum del Csm che aveva votato a maggioranza con sei astensioni, dopo la proposta del settembre scorso, da parte della Quinta Commissione. Quest’ultima sottolineava: “In quanto al merito è altamente positivo e richiama i pareri formulati in occasione delle periodiche valutazioni di professionalità, ove sono sempre attestati equilibrio, solida preparazione professionale, diligenza e laboriosità”. E aggiungeva: “Il dott. Capoccia ha dimostrato “eccellenti doti di preparazione giuridica, spiccata capacità organizzativa e direttiva, notevoli doti di equilibrio ed encomiabile diligenza nello svolgimento delle proprie funzioni”.
Per Capoccia si tratta di un ritorno a casa. Dopo avere iniziato la sua carriera a Brindisi è stato per tanti anni a Lecce, come sostituto procuratore. Ed è stato anche applicato alla direzione distrettuale antimafia di Lecce, coordinando delicate operazioni investigative.. Poi, c’è stata la parentesi romana. Capoccia dal 2005 al 2009 ha diretto l’Ufficio studi per le relazioni internazionali dell’Amministrazione penitenziaria e poi, fino al 2010, è stato vice capo dell’Ufficio legislativo del Ministro della Gioventù. In seguito è tornato a Lecce come sostituto procuratore. Nel 2015 è stato nominato procuratore a Crotone.