
In passato era il gasdotto, la Xylella fastidiosa o le alghe tossiche a minare l’immagine del Salento che, nonostante tutto, era riuscito a confermarsi come terra raffinata scelta da milioni di visitatori. Le piaghe d’Egitto – come le avevamo definite – non avevano scoraggiato i tanti turisti come hanno poi dimostrato i numeri da capogiro.
Oggi secondo Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi, è l’emergenza migranti a preoccupare il territorio che si prepara ad accogliere i tanti turisti italiani e stranieri che scelgono di trascorrere le vacanze in Puglia: «Occhio a non far passare il messaggio che la Puglia sia piena di migranti ingestibili» racconta Argentieri in un’intervista a IlGiornale.it in cui coglie l’occasione per chiedere una maggiore organizzazione nella gestione dell’emergenza e nella cura dell’immagine mediatica di una terra che, mai come in questi anni, è stata letteralmente presa d’assalto vuoi per le sue bellezze naturali ed architettoniche, vuoi per il passaparola che ha innescato un meccanismo ‘fortunato’.
L’esempio, quasi naturale quando si parla di disperati in cerca di una nuova vita, è con Lampedusa «Non aspettiamo! Un esempio è Lampedusa dove gli operatori non hanno grosse difficoltà, ma la percezione è che arrivino un sacco di migranti e quindi l'isola non è più vista come un luogo adatto a trascorrere le vacanze».
«Ma perché questo allarmismo?» si legge nel pezzo a firma di Emanuela Carucci. La risposta di Argentieri è che «quest’anno abbiamo prenotazioni, soprattutto dal Belgio e dalla Germania, 'molto caute'». Insomma, il timore è che se la Puglia fosse invasa dai profughi si registrerebbero massicce disdette delle prenotazioni. E questo significherebbe solo una cosa: la fine della favola bella della regione dell'accoglienza (turistica).