L’Università si ferma in memoria delle vittime di Parigi. Il rettore Zara ‘importante il dialogo tra i popoli’

Anche l’Università del Salento ha aderito all’iniziativa della CRUI di osservare, alle ore 12 del lunedì in corso, un minuto di silenzio. Il messaggio del rettore Vincenzo Zara è arrivato anche alle altre Istituzioni del territorio.

Si sono rincorse in questi giorni le iniziative a sostegno dei cugini d’oltralpe. La strage di Parigi ha segnato profondamente noi tutti, così come avvenne  in quel maledetto giorno in cui crollarono le Torri gemelle di Manhattan sotto l’attacco dei terroristi. i si sente impotenti dinanzi a simili stragi e la rabbia monta di fronte a una scia di terrore che, come ha commentato a caldo Papa Francesco, ha poco di umano.

E in questo lunedì 16 novembre 2015, anche in uno dei luoghi che rappresentano la cultura e il futuro, come le Università, vi sarà una manifestazione di cordoglio per le vittime innocenti cadute sotto i colpi dei terroristi.
 
Lo sdegno e la rabbia per l’attentato di Parigi, che tutti proviamo in queste ore, non devono farci dimenticare l’importanza del dialogo tra i popoli – scrive in un messaggio il rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara –  i principi fondamentali del rispetto della vita, della dignità e della libertà di ciascuno sono e restano universali e non conoscono barriere. “L’arma della cultura” è lo strumento principale per riaffermare con forza e senza paura questi principi fondamentali”.
 
Con queste parole, il rettore Zara annuncia che anche l’università salentina ha deciso di fare propria  l’iniziativa della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, ovvero  il rispetto di un minuto di silenzio domani, alle ore 12.
 
Tutti i cittadini sono stati invitati ad unirsi alla comunità universitaria in un gesto di civiltà. Anche il sindaco Paolo Perrone, il presidente della Provincia Antonio Gabellone e il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, hanno ricevuto il messaggio di Vincenzo Zara “per un’auspicata condivisione dell’iniziativa”.
 
I rettori d’Italia si dicono unanimi nel dichiarare che “la terribile strage perpetrata a Parigi da militanti dell’ISIS ci ha sconvolti, ma non ci lascia impietriti. Al contrario. Diciamo immediatamente e con forza: “Questo non può essere Islam”. Come rettori delle università italiane siamo custodi di un’impresa umana, quella del sapere, che è per natura pacifica e tollerante. Come studiosi conosciamo l’inestimabile contributo dato a questa impresa universale da Paesi e culture di tradizione islamica. Respingeremo sempre il tentativo di chiunque di chiamare un dio o un’intera civiltà a complice di azioni assassine, proditorie, spietate come quella del 13 novembre. Sapremo difendere in ogni modo questo principio e le comunità che lo condividono”.
 
Un silenzio che vuole dare voce alla condanna per simili gesti e alla determinazione “a non farci intimorire”.



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