Attacco terroristico, il racconto dei leccesi che vivono a Parigi

La testimonianza di Alessandro Coppola, leccese, leader della band Nidi d’Arac che vive a Parigi da molti anni. ‘Sono stato fortunato. Anche io mi sarei potuto trovare lì’. Intanto il Governo Transalpino ha proclamato lo stato di emergenza.

“Si respira un clima surreale. Le strade tra il 10mo e il 19mo Arrondissement, nella Parigi Est, quella Parigi frequentata da giovani intellettuali e universitari, quella Parigi che ha voglia di vivere e di crescere, sono diventate la scenografia del terrore. I volti di quelle persone che ieri sera erano al ristorante cambogiano, il Petite Cambodge, o al teatro Bataclan, sono quelli conosciuti che incontro tutte le mattine quando scendo da casa. Io stesso sarei potuto essere lì, con la mia famiglia o a suonare in uno di quei luoghi. Certe cose non si possono spiegare”.
 
Tradisce l’emozione la voce di Alessandro Coppola, frontman dei Nidi d’Arac, gruppo salentino conosciuto nel mondo che vive, ormai da tanti anni, a Parigi.
Tutte le mattine frequenta quelle strade e scende alla fermata della metro a Oberkampf per recarsi presso lo studio di registrazione dove sta ultimando la sua nuova produzione.
Ci racconta una Parigi fino a ieri effervescente e dinamica, quartieri in cui la vita notturna è un omaggio alla creatività, dove giovani e famiglie trascorrono le ultime ore della giornata nei locali che i affacciano con i loro tavolini sulle strade principali.
Hanno voluto colpire quella Parigi i terroristi islamici che ieri sera hanno deciso di far calare una cappa di terrore sulla capitale della Francia e forse dell’Europa.

“C’è per le strade un silenzio assordante, un silenzio rotto soltanto dal rumore delle sirene. Non si può immaginare come tutto potrà ritornare come prima, anzi, forse, non potrà mai succedere”.
 
Intanto il Governo Francese ha proclamato lo stato di emergenza, già da oggi scuole e uffici chiusi e frontiere off limits. Dal paese Transalpino non si entra e non si esce.



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