La neve a Lecce, tutte le fioccate da ricordare nel Salento. Ma quella del 2017 è stata la più ‘social’

La neve nel Salento si vede molto raramente. Negli ultimi 40 anni sono state solo 4 le nevicate degne di nota. Su Lecce resiste il record di accumulo del marzo ’87, mentre la temperatura più bassa di sempre risale al gennaio ’79.

L’ondata di freddo polare che a ridosso della festa dell’Epifania ha invaso il Sud Italia non ha precedenti in termini di durata. In genere il culmine del gelo riguarda un arco di tempo non superiore alle 36/48 ore, in questo caso, invece, abbiamo raggiunto e superato almeno il doppio dello spazio temporale. Insomma quasi una settimana da brividi, con la neve che per 6 giorni consecutivi ha interessato la città di Lecce.

Facile quindi il paragone con il passato e il confronto col mitico marzo ’87, quando per tre giorni la neve ricoprì la penisola salentina con due giornate di chiusura delle scuolee addirittura una partita del campionato di serie B di calcio rinviata per neve: Lecce-Catania di domenica 8 marzo 1987.

Diciamo subito che per durata e intensità delle precipitazioni nevose il gennaio 2017 ha superato il marzo di 30 anni fa, anche se su Lecce città il manto di neve non ha raggiunto lo spessore di quella volta, quando più di trenta centimetri ricoprirono strade e marciapiedi della capitale del barocco. La neve fece la sua comparsa all’alba di venerdì 6 marzo e in un paio d’ore imbiancò la città e la provincia, poi, dopo una pausa di quasi 24 ore, riprese e nevicare la mattina di sabato 7 marzo per sospendere la bianca caduta fino al sabato sera quando, a partire dalle ore 21 e fino alle 10 della domenica mattina, una fioccata dolomitica trasformò Lecce in una soffice bomboniera.

Record di neve, ma non di freddo, perché 8 anni prima, nel gennaio del 1979, si registrarono le temperature record, ancora oggi, infatti, i meno 12 gradi di Galatina costituiscono la temperatura più bassa di tutti i tempi in provincia di Lecce. La grande nevicata del ’79 la ricordano in pochi, mentre tutti ricordano la tormenta di neve che lunedì 17 dicembre 2001 coprì in poche ore Lecce e il Salento, con tanto di chiusura delle principali arterie stradali compresa la superstrada per Maglie. Un fatto recente, ma che è stato decisamente cancellato, nell’immaginario salentino, dall’ondata di freddo siberiano giunta la settimana scorsa, complice anche la disponibilità di mezzi altamente tecnologici a nostra disposizione.

Mai infatti un evento meteorologico è stato così ampiamente documentato come in questo caso. Quella del gennaio 2017 è stata la prima nevicata dell’era degli smartphone e dei tablet, capaci di catturare immagini splendide e riprese “tascabili” da far viaggiare in giro per il mondo attraverso facebook e wathsapp.

Non possiamo tuttavia dimenticare nemmeno la nevicata di due anni fa, quella della mattina del 31 dicembre 2014, quando ci svegliammo sotto un lieve manto candido per via di una perturbazione che scendeva, guarda caso, sempre dai Balcani. Eh sì, perché in Salento fa la neve solo quando il freddo arriva dalla Jugoslavia con la complicità del mare Adriatico che aiuta il contenimento della bassa pressione.

Infine possiamo concludere che la neve è sempre bella, anche se crea disagi e problemi, e magari è più gradevole se dura al massimo un paio di giorni e non sei come questa volta. Di certo non ha molto senso rimbrottare per il fatto che non siamo pronti all’emergenza neve, sarebbe più grave se non fosse pronto il Trentino Alto Adige. In fondo in tempi di spending review sarebbe uno spreco inaccettabile di denari pubblici se dovessimo dotarci di mezzi spargi sale o spala neve, o catene e gomme termiche per cose che avvengono, sì e no, una volta ogni 15 anni.



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