La voce di punta di RTL 102.5 colpisce ancora: il salentino Proce vince le Cuffie d’Oro 2016

Fernando Proce conquista ancora una volta la giuria e vince, per la terza volta, ‘l’Italian Award’ del mondo della radiofonia. Riceverà il premio ‘le Cuffie nd’Oro’ il prossimo 3 dicembre.

Il salentino Fernando Proce si aggiudica l’oscar della radio italiana, Cuffie d’Oro, riconoscimento ideato da Fabio Carini e Charlie Gnocchi nel 2011. Lo ascoltiamo tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, sull’ammiraglia della radiofonia nazionale con Jennifer Pressman e Silvia Annicchiarico all’interno del suo Morning Show La Famiglia giù al Nord. Proce ritirerà il premio il prossimo 3 dicembre, a Trieste, città nella quale il premio è nato nel cinque anni fa e si è sempre svolto ad eccezione dello scorso anno, quando lo scenario prescelto fu quello di Expo Milano.

Sul palco, però, ci potrebbe salire due volte. C’è infatti il “rischio” è che salirà su quel palco anche come editore: le sue due radio – Salentuosi La Radio Sale e Radio Movida Gallipoli – sono infatti in corsa per l’assegnazione delle Coraya-Labeyrie Cuffie d'Oro Local Radio. Soddisfatto ed emozionato, alla notizia dell’assegnazione del Premio come conduttore del Morning Show più amato d’Italia, Fernando Proce ha salutato in questo modo la notizia della candidatura delle radio di cui è editore: «È un grande risultato che le nostre due emittenti abbiano avuto una nomination così prestigiosa; sono le uniche due radio del Sud Italia selezionate per il contest finale e siamo onorati di far parte di una ristretta rosa di cinque candidati».

La parola ora passa agli ascoltatori e al pubblico di Facebook: per sostenere Radio Salentuosi e Radio Movida Gallipoli, fino alle ore 15 di lunedì 28 novembre si può esprimere una preferenza con un "mi piace" sotto la foto delle radio nell' album "local radio" pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale Cuffie d’Oro. Saranno conteggiati tutti i like pervenuti e l’emittente che ne avrà ricevuti in numero maggiore sarà premiata con le Cuffie d’Argento.

di Mattia Chetta