«Lecce è incantevole… peccato che le istituzioni non reggano il paragone con la città che sprizza cultura da ogni poro». Inizia con queste parole lo sfogo, amaro, di un turista che come tanti altri ‘stranieri’ ha scelto di trascorrere qualche giorno di vacanza nel capoluogo salentino, alla scoperta della bellezza del barocco. Sergio, diversamente abile, è tornato a casa mettendo in valigia i bei ricordi legati al suo soggiorno, ma anche tanta rabbia e delusione.
«Non ce l’ho con i salentini» tiene a precisare per paura di essere frainteso «ho avuto colleghi di lavoro originari di Lecce ed erano persone eccezionali. La mia amarezza – continua nella lettera giunta in redazione – è dovuta al trattamento che ho ricevuto dalle istituzioni», simile, ad onor del vero, a quello riservato a chi con i problemi della città si scontra ogni giorno.
Tutto è iniziato il 3 luglio: «il mio accompagnatore – scrive – ha parcheggiato l'auto con il contrassegno esposto visibilmente sul parabrezza in Piazza Sant’Oronzo, di fronte alla farmacia e di fianco ad un’auto della Polizia di Stato dove gli agenti mi hanno rassicurato che si poteva sostare. Quando siamo tornati abbiamo trovato il "preavviso di contestazione"». La causale? "violazione – sosta in aree pedonali urbane art. 158 comma 2lett.1)6.
Ora, a parte la rabbia di trovare sul cruscotto una contravvenzione che magari consideriamo “ingiusta” ciò che ha “infastidito” Sergio è l’odissea che ha vissuto semplicemente perché ha provato a chiedere spiegazioni: «ho fatto decine di telefonate, ma mi sono infilato in un tunnel senza uscita» racconta quasi incredulo «ho pagato, non ho fatto nessuna opposizione perché non mi andava di spendere danaro pubblico per una multa che, scontata, alla fine è di €. 28,70. Ma è il principio che conta: cartelli stradali che non spiegano ciò che si deve fare, numeri verdi dove ti rispondono con garbata sufficienza e per il resto lasciamo perdere».
Insomma, il malcapitato turista ha deciso di puntare il dito contro le istituzioni che si occupano di questo delicato settore « si vadano a leggere cosa dice il D.P.R del Presidente della Repubblica in merito poi ci aggiorneremo», conclude salutando con affetto Lecce.
Che il capoluogo barocco sia una città bellissima, solo se hai due gambe per godertela passo dopo passo lo avevamo già raccontato. Soltanto qualche giorno fa, a tirare le orecchie all’amministrazione comunale era stata Antonella Celano, ‘battagliera’ presidente dell’Associazione Apmar Onlus impossibilitata ad assistere al saggio di danza della nipotina, in programma all'Anfiteatro Romano perché la bellissima location nel cuore del centro storico era ed è inaccessibile. «Al massimo entro dieci giorni tutto sarà risolto» aveva rassicurato l’Assessore ai Lavori Pubblici di “Palazzo Carafa” Gaetano Messuti. Era la fine di giugno. A metà luglio (quasi) nulla sembra essere cambiato.
'Non riesco a capire se l'Assessore Messuti si sia dimenticato di aver preso questo impegno – ci dice al telefono la Presidente di Apmar onlus – o se ancora una volta dobbiamo prendere atto che per i diversamente abili Lecce è una città off limits. Altro che accessibilità…'.
‘Lecce è una città bellissima, ma…’ Lo sfogo amaro di un turista contro le istituzioni
Soltanto qualche giorno fa avevamo raccolto lo sfogo di Antonella Celano, impossibilitata a recarsi al saggio di danza dell’amata nipotina in un contenitore d’eccezione come l’Anfiteatro Romano. Oggi a puntare il dito contro le istituzioni è un turista in vacanza a Lecce.